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StandardBus

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Tutti i contenuti di StandardBus

  1. Argh me ne ero dimenticato :Z
  2. Gente, per favore. Il tread è partito male ma potrebbe continuare con una sana discussione sul trashware... [uSER=225744]ulisse78[/uSER]: non siamo stupidi, ci rendiamo conto di cosa cercava di fare @favara , quindi dai un taglio alle tue accuse, ce ne stiamo già occupando.
  3. @alelol: dipende da che cosa usi come interfaccia di connessione ad internet. L'IP statico è settato solo per la LAN cablata, sull'indirizzo 192.168.1.124. La rete wireless non è su IP statico.
  4. StandardBus

    Aiutooooo

    Probabilmente solo un plugin da aggiornare.
  5. StandardBus

    Aiutooooo

    Problema segnalato ai tecnici, dovrebbero risolvere a breve. Grazie per l'avviso.
  6. No, quelli ceramici hanno tutt'altre caratteristiche.
  7. Le strip line che hai preso vanno benissimo, il pulsante può essere preso da un vecchio PC, ma alla fine puoi mettere su quei due pin un pulsante qualsiasi
  8. @gigigadda: Si, in quel caso è proprio l'inverter. Ho fatto dei test sugli LCD per notebook, scoprendo che sia inverter che i connettori per il pilotaggio del display sono degli standard. Dovrebbe essere così anche per i pannelli usati nelle TV, varia solo la potenza dell'inverter a seconda della dimensione del pannello da retroilluminare. Prova con un inverter bello potente, vedi se gli attacchi sono simili se non identici e accendilo. Uno di questi giorni parlerò anche dei pannelli LCD.
  9. @ghost_of_sparta: mi dispiace ma mi sono disfatto dell'attrezzatura per il reballing.
  10. Se il pannello funziona ma non c'è retroilluminazione la causa è l'inverter della retroilluminazione da sostituire. I condensatori a lenticchia in genere si rompono. Forse un problema di surriscaldamento Un po' tutti, non è possibile dire chi più e chi meno. :/ Spostare i condensatori è un ottima idea quando c'è spazio, basta lasciarli lunghi come hai anche detto tu e spostarli dalla fonte di calore.
  11. Riprendo in mano la serie di articoli riguardante la pratica di riparazione di guasti comuni, visto che anche il primo articolo vi aveva interessato. Nello scorso articolo avevamo trattato un caso di blocco alimentazione non funzionante a causa del guasto al ponte diodi (o ponte raddrizzatore). Oggi il problema è differente. Riguarda sempre il blocco di alimentazione, ma ha cause differenti. Il "paziente" è un TV LCD Samsung che ha smesso di funzionare. Collegandolo alla presa di alimentazione, il led di stato diventa rosso ma a schermo non compare nulla. Il telecomando non è stato consegnato dal proprietario, quindi mi sono dovuto arrangiare con i pulsanti laterali. Il monitor è stato lasciato inutilizzato per tutto il periodo invernale, in quanto montato all'interno di una camera di un albergo in zona. Come andremo a vedere nell'articolo il fatto che sia rimasto fermo non è la causa del guasto, ma complica leggermente la riparazione non sapendo in che situazione il televisore ha smesso di funzionare. [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv1.jpg[/imgx] Come detto nell'introduzione, il televisore non si accende. L'unico segno di vita è la spia LED che resta di colore rosso anche premendo il tasto di accensione a lato. Lo schermo resta nero e la retroilluminazione spenta. Se nel caso del lettore DVD potevamo basare le nostre analisi anche sul fatto che i motori del drive non giravano (e quindi non si sentiva alcun rumore), il TV non ha parti meccaniche, e l'analisi esterna non rivela molto. Non potendo fare altro, passiamo subito all'apertura del TV. [Warning]Attenzione: aprendo l'apparecchio potrete venire a contatto con aree di circuito ad alta tensione, quindi è vostro obbligo prendere le dovute precauzioni, come non lavorare su una superficie metallica non adeguatamente isolata o scollegare l'apparecchio dalla presa di corrente prima di metterci mano. L'autore di questa guida e l'intero Staff di http://www.nonsologaming.com non si assumono alcuna responsabilità per l'utilizzo (proprio/improprio) che potete fare della procedura esposta in questa guida. La procedura descritta deve intendersi al solo scopo didattico e dimostrativo. Seguendo questa guida vi assumete interamente ogni responsabilità nel caso potessero verificarsi danni a persone o cose di qualsiasi tipo, siano essi causati dall'/all'apparecchio sul quale state intervenendo o da/a qualsiasi altro dispositivo impiegato per seguire quanto scritto.[/warning] Con l'alta tensione non si scherza, quindi fate tutto il possibile per evitare i pericoli. [fullimg=100]http://www.nonsologaming.com/vd/Danni_schede.jpg[/fullimg] Riporto a seguire le indicazioni per il riconoscimento dei guasti sulle schede, nel caso qualcuno si fosse perso l'articolo precedente: Una volta annotati i sintomi, si passa all'apertura del dispositivo, per vedere se ci sono danni visibili sulle schede o sui componenti. Nell'immagine qui sopra vedete alcuni esempi dei danni più comuni dei quali dovremo andare in cerca. In ordine da sinistra: Condensatori gonfi (scoppiati o anche che perdono liquido), saldature cerchiate, schede e piste spezzate, bruciature più o meno estese. ...ma tra i danni che non compaiono in queste foto ci sono i diodi danneggiati, le resistenze bruciate o scurite dal calore, i fusibili bruciati e via dicendo. Questo è il televisore una volta aperto: [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv2.jpg[/imgx] Nell'immagine sono già distinti il blocco di alimentazione e la scheda del televisore. Riparare o sostituire un guasto sul blocco di alimentazione in genere è molto più semplice che intervenire per un guasto sulla scheda. Anche in questo caso, il guasto era sul blocco di alimentazione. Potete confrontare i due condensatori nell'immagine di paragone qui sopra con i condensatori presenti sulla scheda di alimentazione del televisore: la causa del malfunzionamento sono i condensatori esplosi. [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv3.jpg[/imgx] Resta da chiarire ora perchè i condensatori siano esplosi. Guardate la foto qui sopra: i condensatori esplosi (gli unici esplosi su tutta la scheda di alimentazione) sono in prossimità di due grossi dissipatori termici. Si può concludere quindi che il guasto sia stato causato dallo stress termico al quale i condensatori sono stati continuamente sottoposti, finchè non hanno ceduto. I condensatori elettrolitici sono molto sensibili alle alte temperature, e questo è un problema anche nei computer fissi, in quanto alcune schede madri economiche (ma anche nei computer preassemblati dal produttore) i condensatori vengono posizionati troppo vicini al dissipatore della CPU. Errori di progettazione? No. Qualche mese fa si è fatto un gran parlare dell'obsolescenza programmata, ovvero il tempo di vita di un apparecchio elettronico, predeterminato dal produttore, per evitare che il mercato dell'elettronica si fermi. Questo può avvenire sia via software (aggiornamenti non rilasciati) che via hardware (guasti programmati). Ma com'è possibile causare intenzionalmente dei guasti all'hardware? Il punto è che i produttori non hanno alcun interesse a far durare un apparecchio più del dovuto, e per forzarne il processo di sostituzione inseriscono intenzionalmente alcuni grossolani "difetti di progettazione", che nessuno può contestargli. Dei guasti che si verificano prima dello scadere della garanzia pochissimi vengono inviati in riparazione rispetto a quelli venduti, mentre gli altri si guasteranno a garanzia scaduta, che sia un televisore piuttosto di una lavatrice. Quindi la "perdita" sotto forma di apparecchi sostituiti in garanzia è più che accettabile. Può succedere che un progettista per risparmiare spazio in un TV inserisca un condensatore vicino ad una fonte di calore, ma, detto francamente, ho riparato uno sproposito di MoBo, decoder digitali, televisori... tutti con lo stesso "problema": condensatori esplosi a causa del calore. E posso garantirvi che in alcuni casi lo spazio per metterli altrove non mancava. Se fosse un problema così conosciuto e sentito perchè i produttori non fanno niente? Perchè non è un problema, è tutto previsto. Dopo questa breve parentesi sull'onestà nel rapporto azienda->consumatore, facciamo l'unica cosa possibile per contrastare questo trend: impariamo a sistemare in casa gli apparecchi elettronici, ne gioverà il nostro portafoglio ed il nostro bagaglio di conoscenze/esperienze. [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv4.jpg[/imgx] Individuiamo sull'altro lato della scheda i terminali dei condensatori guasti, segnamoci la posizione ed il valore di ogni singolo pezzo da sostituire e procediamo con la rimozione. Per rimuovere un condensatore guasto, sarà sufficiente sciogliere lo stagno su entrambi i pin, e dall'altra parte tirare leggermente per sfilarlo dalla sua sede. Se siete attrezzati di trecciola succhiastagno, sarà sufficiente premere la trecciola sulla saldatura tramite il saldatore e aspettare che lo stagno liquido venga assorbito dalla trecciola per capillarità. Questo è utile anche per rimuovere tutto lo stagno che resta sui fori per l'inserimento dei condensatori. [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/18614.gif[/imgx] Una volta puliti tutti i fori in modo che ci si riesca a vedere attraverso, dovremo produrarci i ricambi. I condensatori elettrolitici si trovano facilmente sulla baia o all'interno dei negozi di elettronica specializzati in componentistica. Procurati i pezzi, si può procedere con l'inserimento e la saldatura. (Per il posizionamento dei condensatori elettrolitici, ATTENZIONE ALLA POLARITA' DEL COMPONENTE! Il polo negativo è distinguibile dalla fascia bianca sull'etichetta del componente. La fascia bianca deve essere SEMPRE posizionata nella stessa direzione della rappresentazione barrata o piena presente sulla scheda) [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv5.jpg[/imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv6.jpg [imgx]http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv7.gif[/imgx] Per saldare, scaldate la piazzola ed il terminale, dopodichè appoggiate il filo di stagno alla punta del saldatore: il fumo indica che l'anima di flussante presente all'interno del filo di stagno sta lubrificando la punta del saldatore. È in questo momento che la saldatura riuscirà lucida ed uniforme. Una volta coperta la piazzola, spostate il saldatore e aspettate che lo stagno si solidifichi. (vedi gif) Una volta saldati i nuovi condensatori al loro posto, basterà tagliare i terminali e riposizionare la scheda per verificare il funzionamento del TV. [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv8.jpg[/imgx] [imgx]http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv9.jpg[/imgx] [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/fixtv10.jpg[/imgx] Fatto. Abbiamo riportato in vita il televisore. Riponendo il blocco di alimentazione nella sua sede all'interno del lettore e provando ad accenderlo, tutto ha funzionato come doveva. I componenti sostituiti sono stati 4 condensatori elettrolitici, per una spesa totale di 2-3 euro nel peggiore dei casi (circa 0,50 euro a condesatore) e di 30 minuti-1 ora di lavoro. Una riparazione di questo genere è realizzabile da chiunque sappia prendere in mano un saldatore. I componenti sono acquistabili su eBay ed in qualche giorno arrivano direttamente a casa. Lo scopo di questo articolo è quello di spingervi a non buttare via gli apparecchi elettronici appena smettono di funzionare ed a trovare un modo per allungargli la vita cercando almeno di capire dove stia il problema. Le discariche sono piene di apparecchi facilmente riparabili e che la gente preferisce sostituire piuttosto che far riparare.
  12. @KenM: A quello già ci pensano gli adattatori Playstation -> USB prodotti dai cinesi @nastys: No, ho provato lo scroll con le due dita ma il touchpad che ho usato non è multipoint. Solo quelli recenti lo supportano.
  13. Ma no, i "via" sono i fori sulla board che collegano i due lati della scheda Se intendi le due spine che ho saldato, si chiamano "strip line", su ebay le trovi subito. Vanno saldati, se fossero ad incastro col tempo rovinerebbero la scheda
  14. Già con queste premesse ti direi di lasciare perdere :/ I vantaggi del passaggio da Android 2 ad Android 4 ci sono, ma il tuo telefono non ha i requisiti per farlo girare purtroppo. Uhm, ora ti ho incuriosito ma non voglio rivelarti il resto... XD
  15. Di nulla Si accettano idee su articoli di elettronica da trattare.
  16. Bastano anche due fili, quando li si fa toccare, il Raspberry si accende. Solo che è poco pratico.
  17. Non so voi, ma dopo aver sperimentato un po' con il Raspberry mi sono accorto che una volta spento... non c'è assolutamente nessun modo di accenderlo senza scollegare e ricollegare il cavo microUSB di alimentazione. Questo mi ha lasciato perplesso, perchè prevedere un tasto di accensione è il minimo per un computer. Se volessimo ad esempio lasciare sempre collegato il Raspberry all'alimentatore per accenderlo in caso di utilizzo, dovremo scollegare e successivamente ricollegare il cavo microUSB, oppure staccare e riattaccare alla presa di corrente l'alimentatore. Non è pratica come cosa, e come abbiamo già detto in questo articolo, il connettore microUSB non è proprio un mostro di resistenza, e nel tentativo di allungare il più possibile la vita al nostro Raspberry sarà meglio evitare di inserire/disinserire il cavo microUSB dell'alimentazione. Appresa la notizia, mi sono messo a googolare un po' per vedere se anche altri hanno riscontrato la stessa mancanza e come hanno risolto. Con mio orrore il problema di come accendere il computerino esiste e ha dato luogo alla nascita di progetti (uno dei quali sbarcati su Kickstarter) che risolvono il problema di accendere il Raspberry senza dover per forza scollegare la board dall'alimentazione. C'è chi si è prodotto qualcosa come questo, [imgx] http://www.nonsologaming.com/vd/RPI-switch.jpg[/imgx] ...chi ha cercato invano su Google se il Raspberry prevedesse il Wake-on-Lan (il sottoscritto per esempio), ovvero l'accensione dando il comando da rete, ma nulla. Al che ho trovato un video che mostrava l'accensione del Raspberry tramite un corto sui due via che dovrebbero ospitare un tasto di reset. E funziona! I "via" di cui sto parlando sono quelli posizionati tra la porta HDMI e l'attacco microUSB. Sarà sufficiente saldare su quei due pin un qualsiasi pulsante per fare in modo che il Raspberry si accenda se è spento, oppure si resetti se è acceso. http://www.nonsologaming.com/vd/raspberry-powerbutton1.jpg http://www.nonsologaming.com/vd/raspberry-powerbutton2.jpg http://www.nonsologaming.com/vd/raspberry-powerbutton3.jpg http://www.nonsologaming.com/vd/raspberry-powerbutton4.jpg http://www.nonsologaming.com/vd/raspberry-powerbutton5.jpg
  18. StandardBus

    Usb pendriver funziona ancora?

    Mi sa che si è corrotto l'integrato di memoria flash. La PS3 te la vede come "Storage n GO" perchè l'integrato di interfacciamento flash->USB funziona ancora. :/
  19. http://www.nonsologaming.com/vd/TM51PUF1R372-1.JPG Tra i tanti componenti riciclabili all'interno di un notebook, è presente anche il touchpad. Non è esattamente la prima cosa che ci viene in mente di recuperare, ma scoprire che è un dispositivo utilizzabile indipendentemente dal resto del computer lo rende appetibile per i nostri progetti di elettronica. Del resto, è un dispositivo di input con il quale possiamo interagire, e con un po' di fantasia è possibile trovargli diverse possibilità di impiego. Korg, per esempio, ha utilizzato proprio questi pad touch-sensitive per la produzione del Kaossilator, un interessante sistetizzatore audio ormai largamente impiegato nella musica elettronica, oppure a seguire trovate anche il video dimostrativo dell'interfacciamento di un touchpad ad Arduino per il controllo di una matrice a led. https://www.youtube.com/watch?v=aeQOuNBuJwghttps://www.youtube.com/watch?v=qt_VmJljmKU Andiamo a vedere com'è possibile utilizzarlo come dispositivo indipendente dal computer sul quale l'abbiamo trovato. http://www.nonsologaming.com/vd/TM51PUF1R372-2.JPG La prima cosa da fare è quella di individuare la sigla che identifica il modello del touchpad. Nel mio caso si tratta di Synaptics 920-000707-01 RevA. Con una ricerca su Google scopro che è un touchpad molto comune nei portatili, largamente impiegato da Acer, Toshiba e Fujitsu Siemens. Il prezzo come ricambio su eBay si aggira intorno ai 5-10 euro comprese spese di spedizione, ma purtroppo sotto quella sigla non trovo alcun pinout. Inoltre l'integrato è stato posizionato sotto una bolla di resina epossidica, quindi non è possibile leggerne la sigla identificativa. Tento con quella sottostante, stampata sull'adesivo bianco che vedete in foto. Bingo. Scopro che già altra gente ha provato a fare la stessa cosa sullo stesso touchpad, quindi sarà più facile trovare le informazioni necessarie. Usando TM51PUF1R372 come chiave di ricerca su Google ho trovato un PDF molto interessante che spiega il funzionamento del touchpad per filo e per segno. Il PDF si chiama "Synaptics Touchpad Interfacing Guide". Non avrei potuto chiedere di meglio All'interno del PDF viene chiaramente spiegato come il touchpad richieda un collegamento PS2 per funzionare, quindi il cavo flat che lo collega alla scheda madre del computer non è altro che un cavo standard PS2 "rielaborato" per occupare il meno spazio possibile all'interno del notebook. Un esigenza di progettazione e nulla di più. Osservando la scheda si vede chiaramente come le piste che partono dal connettore flat arrivino direttamente al circuito integrato (la bolla nera) passando tutte per alcune piazzole rotonde color oro: i testpoint, ovvero i punti utilizzati dalle macchine che verificano il funzionamento del pezzo prima della consegna al cliente. Siccome tutti gli altri punti utili per saldare sono più piccoli, andrò a saldare proprio sui testpoint per comodità. Seguendo le piste visivamente e tramite il tester in modalità provadiodi (che suona quando si trova di fronte ad un corto circuito, cosa utile per individuare i fili/le piste che uniscono due punti) è saltato fuori che il T20 corrisponde a +5V, il T10 corrisponde al clock (ovvero il segnale che scandisce il tempo all'integrato, permettendogli di capire con che frequenza controllare dove si trova il dito rispetto al touchpad) mentre T11 porta il flusso di informazioni generato dal touchpad. GND (la massa) è il punto più facile da individuare, perchè di solito occupa l'area più grande della superficie del circuito stampato, e ha contatti con la scocca del computer. Riepilogando, questo è lo schema di collegamento: http://www.nonsologaming.com/vd/TM51PUF1R372-pinout.JPG http://www.nonsologaming.com/vd/ps2_pinout.gif Non dovrete fare altro che unire i punti uguali. Per utilizzare il touchpad via USB, invece, sarà sufficiente acquistare su eBay o in qualsiasi negozio di elettronica un adattatore PS2->USB. Purtroppo non tutti i touchpad che troverete nei portatili saranno comuni come quello che sto usando io, prima di questo Synaptics ho trovato all'interno di un notebook più recente un touchpad adesivo, flessibile. Anche lui richiedeva solo 4 pin di collegamento, ed essendo adesivo può essere applicato a qualsiasi superficie... ma non ho trovato in giro schemi di collegamento. In questo caso è sufficiente individuare l'alimentazione +5V e GND, collegarli via PS2 al PC e poi cercare la posizione corretta per gli altri due fili. Anche se li invertiste, non dovrebbero succedere guai perchè si tratta solo di passaggio dati, e non di alimentazione. In ogni caso fate tutto il possibile per individuare il pinout. Non mi prendo responsabilità per i guai che potreste causare invertendo i fili. Video dimostrativo del funzionamento: https://www.youtube.com/watch?v=49ZkmB_knZQ
  20. Al termine dell'evento tra le interviste c'è stato un tizio che ha chiesto quando le funzionalità del Play Store verranno interamente estese a tutti i paesi, Larry Page ha detto che dovrebbero riuscire a breve. :/
  21. Quante bestemmie da una sola bocca XD Non respiro dal ridere XD No, beh, in genere i tool di sblocco sono sicuri... se segui i tutorial non sbagli Nel tuo caso, su un telefono single core come quello, forse è meglio che tieni su Android 2.X, ma per sprimentare, o anche solo per imparare, io proverei. ERESIA!!!! LOL Cyanogenmod è il nome di un team che produce una versione modificata di Android, rimuove alcune restrizioni ed aggiunge funzionalità al sistema restando fedele alla grafica originale di Android. A mio dire è ottima, io ormai uso solo quella, e quasi tutte le rom modificate derivano dalla Cyanogenmod. No, sono compresi nelle rom. Una volta installati, funzionano e basta. Se provi la 4.X non torni più indietro (su un telefono che lo supporta senza rallentamenti, ovviamente) È una virtual machine per sviluppatori... hai il sistema e basta... ovvio. Tutte le app te le devi installare te. Su Cyanogenmod la situazione è simile, ma tutto l'essenziale c'è. Poi chiaro, se stai parlando della personalizzazione di sistema applicata da Sony, quella non c'è perchè la Cyanogenmod è Android puro. Lo puoi fare, ti fai un backup della rom prima di installarne un'altra e sei a posto. Massì, stavo scherzando, ovviamente è impossibile spiegare tutto a quel modo, però ti ho indicato la strada La pagina del forum di XDA che ti ho indicato contiene un sacco di ROM dedicate per il tuo telefono e le guide per modificarlo.
  22. Sparito. Lo prenderei come un si. :/
  23. Ciao, mi sa che per il raspberry è meglio il python (stiamo parlando di linux). Adafruit ha sviluppato un ide specifico per Raspberry, che funziona tramite browser. d Dagli un occhiata: http://learn.adafruit.com/webide/installation [/MEDIA]
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