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StandardBus

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  1. StandardBus

    Recensione Ouya

    @trip94: ho provato airdroid per vie traverse, dallo store ufficiale non sarebbe scaricabile. Splashtop nemmeno a parlarne.
  2. StandardBus

    Recensione Ouya

    C'è già chi ci ha pensato. Dovunque quello che hanno detto sul rooting e sulla documentazione PER il rooting e l'unrooting viene categorizzato come balla. Basta guardarsi in giro.
  3. StandardBus

    Recensione Ouya

    @BeTmAsTeR: Io ho recensito la console così come viene fornita in commercio, perfino in ritardo... aspettando il firmware per il pubblico. Avrei potuto recensirla un mese fa ma mi sono trattenuto. Ci sono diverse incongruenze tra quanto promesso e quello che Ouya è in realtà, e dal firmware beta sono cambiate ben poche cose, perlopiù in peggio. È migliorata la fluidità generale del sistema, ma hanno inasprito le misure adottate per impedire l'installazione di software dall'esterno, lasciando troppo poco spazio ad interpretazioni. Sarò ben lieto di correggere la recensione qualora le cose cambiassero, ma la gente spenderà i soldi da adesso in poi per prendersela, ed è giusto che tutti sappiano che cosa stanno comprando.
  4. StandardBus

    Recensione Ouya

    Il 27 maggio mi arriva a casa il corriere, per consegnare il pacco che contiene nientemeno che l’Ouya, della quale si è fatto un gran parlare in passato, sia su MS che su altri siti. È passato ormai un mese da quando mi è stata consegnata, scrivo la recensione solo oggi perchè è finalmente disponibile la versione fuori beta del software di sistema, e la console si trova nei negozi a distanza di un anno da quando è stata presentata al pubblico attraverso la nota piattaforma di crowdfunding Kickstarter. In poche parole, il software fino ad oggi poteva considerarsi “incompleto”, ma con il primo aggiornamento per il pubblico si sta delineando chiaramente l’identità della console. In questa recensione sviscereremo quanto promesso dal team, vedremo se la parola è stata mantenuta e se Ouya può realmente imporsi come console casalinga economica. [fullimg=40] http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_box1.JPG[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_box.JPG[/fullimg] Primo impatto L’unboxing è stato interessante, il pagamento poco prima della dogana un po’ meno. 30 euro di dogana per un prodotto che ne vale 100 significa far lievitare il prezzo di 1 /3. Questo è successo perchè la scatola veniva da Hong Kong (direttamente dal produttore, l’hanno fatto per sveltire le consegne ai finanziatori del progetto), ma sarebbe successa la stessa cosa se la spedizione fosse arrivata dagli USA. Purtroppo da questo tipo di tassa non si scappa. Se la comprate in negozio (ammesso di trovarne ancora una disponibile) spenderete i 99 euro, più 49 per ogni joypad aggiuntivo... e senza tasse aggiuntive. http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_thankyouforbelieving.jpg Aprendo la scatola, l’unica cosa che ai backer impedisce di tirare fuori l’ouya ed il joypad è un foglio di plasica rosso sul quale c’è scritto “thank you for believing” (grazie per averci creduto). Io rispondo: grazie a voi per aver proposto una console open sulla quale divertirsi, sul mercato non è mai esistito nulla di simile, o perlomeno non dedicato al gaming e non all’interno di un accattivante box di alluminio. [fullimg=40] http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_1.JPG[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_2.JPG[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_3.JPG[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_4.JPG[/fullimg] Prendendo in mano la console, ci si stupisce di due cose: la dimensione ed i materiali. Ci sta molto bene accanto al TV, ed è sufficientemente piccola da permettere di appoggiarla dovunque. Il box di Ouya, come pure le due placche laterali del joypad, sono in alluminio anodizzato color titanio, davvero piacevoli al tatto, e le rifiniture come la scritta “Ouya” in rilievo li impreziosiscono. È un oggetto che lascia un’ottima impressione. Non ha affatto l’aspetto di un “giocattolo”. [fullimg=40] http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad1.jpg[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad2.jpg[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad3.jpg[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad4.jpg[/fullimg] Il Joypad Personalmente ho apprezzato tantissimo il tentativo di creare un joypad che non copiasse troppo da quelli più conosciuti, come il Dualshock di Sony o quello della X360. L’hanno ridisegnato da zero, ed il risultato è davvero eccezionale: ergonomico, non ha un peso eccessivo, non stanca la mano, i tasti sono facilmente raggiungibili ed è assemblato molto bene oltre ad essere ben bilanciato. Le due batterie AA sono all’interno delle impugnature, e le placche di alluminio sono fissate al resto del joypad tramite magneti, quindi niente viti da svitare o sportelli di plastica in stile “telecomando”. Si alzano le placche, si sostituiscono le pile, si riposizionano le placche.. le calamite guideranno l’aggancio. Davvero un metodo elegante. Il touchpad del joystick si trova nel mezzo, proprio sulla fascia nera, tra il tasto U ed i led di stato: con quello potremo far comparire a schermo un puntatore col quale potremo navigare su internet tramite il browser web stock di Android oppure giocare con i giochi che ne sfruttano le funzionalità. [fullimg=40] http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad8.jpg[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad6.jpg[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad7.jpg[/fullimg] [fullimg=40]http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_pad5.jpg[/fullimg] L’Ouya C’è chi critica il design della console, chi l’impronunciabile nome, fatto sta che questi primi giorni nelle nazioni in cui è stata messa in vendita ha registrato un incoraggiante sold out, il che fa ben sperare riguardo all’attenzione che i game dev saranno costretti a prestargli. Le caratteristiche tecniche sono quelle di un tablet di tutto rispetto: Processore quad core Tegra 3 1 GB RAM Memoria flash interna da 8 GB Connessione HDMI alla TV, con supporto a video 1080p HD e 3D stereoscopico Wi-Fi 802.11 b/g/n Porta Ethernet Bluetooth LE 4.0 Una porta USB 2.0 Sistema operativo basato su Android 4.1/4.2 "Jelly Bean" ma pesantemente personalizzato. Ouya si presenta come un cubetto di 7,5cm per lato, i cui angoli alla base sono stondati per dargli una forma ad “U”. Sulla cima è presente il tasto di accensione e le 4 viti torx standard che tengono chiuso il tutto. Dietro sono presenti tutte le porte necessarie: HDMI, USB HOST, microUSB (per il collegamento al PC, come fosse un normale smartphone), Ethernet ed il connettore di alimentazione standard, cilindrico. Come alimentatore utilizza un 12V 1,5A (non ho ancora fatto prove sul reale assorbimento) con polo positivo centrale rispetto alla spina cilindrica da inserire nella console. Considerazioni Non può certo competere come caratteristiche con le console next-gen in arrivo quest’anno, ma per chi non ha pretese, è un casual gamer o ha in mente di impiegarlo come media center/server visto il prossimo atterraggio di XBMC nello store dedicato potrebbe essere un buon acquisto. Sarebbe stato interessante sentire le motivazioni di chi l’ha acquistato al day one facendo terminare le scorte ai negozi. In ogni caso, per un computer Android così ben boxato, con tali caratteristiche e dotato di un ottimo controller, 99 euro/dollari sono un prezzo molto interessante. L’accensione, al contrario di quanto si possa credere, non avviene dal controller. Dovrete per forza premere il tasto sopra la console ogni volta che vorrete utilizzarla. Questo perchè a console spenta anche il modulo BT all’interno dell’Ouya non rimane attivo in attesa di ricevere istruzioni. Su console come Xbox360 o PS3 il modulo wireless/bluetooth è sempre attivo, e quindi il joypad può inviare in qualsiasi momento la “richiesta di accensione” alla console. Il tasto centrale sul pad serve solo ad accendere il controller. Lo spegnimento invece può avvenire tramite controller. Review Qui entriamo nel vivo della recensione: Non mi sono limitato a mettere a dura prova la sola console, ma anche il centro di assistenza. Non è stata una mia iniziativa, ma una necessità: non so se io sia semplicemente sfortunato o se l’episodio non riguardi solo me, ma a me l’Ouya è arrivata... guasta. Si accende, fa tutto, ma non parte la ventola. La CPU conseguentemente si surriscalda. Raggiunta una temperatura molto alta, si spegne a protezione del sistema. Contatto l’assistenza, che prontamente NON dà una risposta valida. Mi stufo, apro la console, faccio una veloce diagnosi del problema, cerco la possibile causa, e risolvo: la ventola è saldata male sulla board. Gratto le piazzole, ripristino la saldatura e tutto torna a funzionare. http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_fan.JPG Io sono in grado di effettuare questo genere di operazioni, e mi è andata bene che il problema era una stupidaggine del genere, ma cosa avrebbe potuto fare un qualsiasi utente in questo caso? Nulla, sarebbe rimasto con un soprammobile in alluminio da 99+ euro. Aprendolo diventa anche un pratico portapenne cubico. Ad oggi, ad un mese di distanza, nonostante nel frattempo abbia cercato di contattarli anche in altri modi, ho ricevuto solamente una mail di risposta al ticket di supporto che ho aperto... peccato che fosse una mail preconfezionata alla risoluzione di problemi generici o di spedizione. Potete consultare il ticket aprendo lo spoiler: [spoiler=Espandi] http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_ticket.png Al di là del guasto... l’assistenza, per me, non ha mai dato prova di esistere. http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_root_lie.jpg Come avevo già fatto notare nella live-review un mese fa tramite il mio account Google+, e come potete leggere dalle immagini qui sopra, nella scatola avevano promesso che le istruzioni per l’unrooting sarebbero state presenti in ogni scatola, in modo tale da trasformare ogni Ouya in devkit completo e ritorno senza problemi. Gli screenshot riportano rispettivamente quanto comparso sulla pagina del progetto su Kickstarter e quanto comunicato tramite il loro account G+. In realtà assieme alla mia console era presente solo un pezzo di carta piegato che spiegava come accendere la console la prima volta. Facendo ulteriori ricerche (non si sa mai che la documentazione sia online) pare che una volta rootato, l'Ouya store diventi inaccessibile. Scelta comprensibile, anche tantissime altre aziende che fanno digital delivery impediscono l’utilizzo delle loro app su device rootati per impedire la diffusione di materiale piratato. Allora com’è possibile per uno sviluppatore lavorare agevolmente sulla console... mantenendo la possibilità di verificare il comportamento dell’app partendo dallo store? Ouya non era una console completamente open? A quanto pare i dirigenti di Ouya hanno cambiato fatto inversione di marcia senza informare nessuno. Il dev kit, come lo intendono loro è: "Vuoi il root? no, è fuori discussione. Al massimo ti facciamo installare le tue app ma con i permessi limitati. Se proprio devi usare il root, guarda: ti diamo il launcher della console, te lo installi sul tuo smartphone così sembra l'Ouya, e ci cacci su tutto quello che vuoi. Ma non toccare la nostra console". Il devkit disponibile all’indirizzo https://devs.ouya.tv/developers infatti contiene il framework ed il launcher dell'Ouya da installare su qualsiasi telefono/tablet Android 4.X Il pannello impostazioni è presente ma hanno rimosso diverse opzioni... e senza root, non posso intervenire. D’accordo, c’è diversa gente su XDA che sta lavorando su Ouya, ma se sperate di ottenere il root tramite qualche metodo ufficiale, state freschi. Ouya, come dicevo, non è più “open” di qualsiasi altro smartphone tablet android. Amazon insegna: se vuoi vendere i servizi, il dispositivo Android che hai prodotto deve essere blindato, devi impedire in ogni modo il rooting e l’installazione di custom ROM, altrimenti la gente si scarica dal Play Store i giochi e le app che ha già acquistato, e non usa il tuo store. I guadagni per Amazon derivano maggiormente dalla vendita di servizi che dalla vendita dei tablet della linea Kindle. E lo stesso vale anche per il team Ouya, e per qualsiasi sviluppatore che mette il proprio gioco in vendita sullo store dedicato alla console. Per questo Ouya non sarà mai “open” come invece hanno voluto far credere inizialmente. Hanno rinnegato gli stessi ideali sulla quale la loro console è stata costruita. http://www.nonsologaming.com/vd/peoples_console.jpeg Ho installato ieri l’ultimo aggiornamento, che ha nuovamente complicato ogni installazione di software fuori dallo store, dimostrando chiaramente come l’azienda stia lavorando in questo senso. Anche su questo punto sono costretto ad attaccare: ogni gioco non è un free-to-play, ma è una DEMO. Ogni titolo scaricabile ha la stessa giocabilità di un disco demo per Playstation. Dov’è il free to play secondo il quale io posso benissimo giocare l’intero titolo senza sborsare un quattrino come pure accelerare il mio avanzamento tirando fuori soldi? Avremo a disposizione uno o due livelli per gioco, dopodichè il gioco ci chiederà di sborsare soldi per continuare. Colpa degli sviluppatori che hanno cercato di eludere questa limitazione nei loro confronti? Colpa del team di verifica di Ouya che fa passare qualsiasi cosa per via dei pochi giochi disponibili per ora sulla console? Certo, ma probabilmente Ouya non avrebbe avuto lo steso successo se si fosse imposta come console chiusa. Ora comunque valuterò la console anche sotto questo punto di vista. Accendendo l’Ouya, verremo subito accolti da una schermata di configurazione molto simile a quella di Android AOSP: Configurazione controller, internet, accesso con username Ouya o registrazione, inserimento dei dati della carta di credito (ho provato ad evitarlo senza impegnarmi troppo ma non ci sono riuscito) ed infine menù principale in inglese (e non è possibile per il momento cambiare lingua). C’è da dire che si tratta solo di quattro possibilità di selezione e nemmeno difficili da capire, però il launcher monolingua è comunque un punto negativo. http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_launcher.jpg Sotto “Play” troverete la vostra collezione di titoli scaricati, mentre accedendo a “Discovery” (scopri) verrete reindirizzati allo store, una schermata molto semplice dalla quale potrete scegliere quale gioco scaricare. http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_menu.png http://www.nonsologaming.com/vd/ouya_game.png “Make” permette di accedere alle applicazioni secondarie (principalmente per gli sviluppatori) mentre sotto “Manage” troverete i diversi settaggi della console. Dalle impostazioni avanzate (a partire dal primo aggiornamento pubblico) fa capolino la possibilità di riprodurre i giochi in 3D stereoscopico su quei televisori che offrono tale supporto. L’ho messa sotto stress per ore, usando sia giochi sviluppati ad-hoc che emulatori (in particolare quello PS1) presenti nello store, con accelerazione hardware e audio sincronizzato. Si è comportata davvero egregiamente. La ventola non si sente, fa il suo lavoro e rinfresca il processore, l’emulatore era fluido e reattivo, a parte qualche comprensibile artefatto grafico che sparisce completamente nei giochi specifici per Ouya. Ora manca di vedere XBMC, dopodichè sarà possibile sfruttarla anche come media center senza ricorrere a metodi di installazione esterni allo store. Non ho avuto modo di provare per il momento qualche gioco in 3D stereoscopico, e mi piacerebbe sapere quali titoli lo supportano... Per il momento lo store non fa questa distinzione, vedremo in futuro. Conclusioni Buona come console chiusa, l’Ouya non ha saputo mantenere le promesse tramite le quali si è potuta autoassegnare il titolo di liberatrice del mondo videoludico. Molti sviluppatori indipendenti sono dei nostalgici dei bei tempi del 16bit ed i titoli riflettono questa loro nostalgia. La potenza di calcolo dell’Ouya è limitata e nonostante sia più potente di WiiU vedo impossibile lo sviluppo da parte delle grandi software house di titoli anche solo paragonabili a quelli per le console fisse Nintendo, Sony e Microsoft. Quindi Ouya, come già detto, sembra una console destinata a ritagliarsi una fetta di mercato tra i casual gamers o tra chi intende utilizzarla come (ottimo) media center. Se qualcuno volesse utilizzarla in modo non convenzionale (vi faccio notare che siete su Moddingstudio) dovrà fare un po’ più fatica. Sarà necessario rootare il device, magari installare una recovery e provvedere a liberare il sistema da tutte le limitazioni imposte tramite una custom rom (e ancora non c’è niente di utilizzabile, sono ancora in pieno sviluppo ma c’è chi ci sta lavorando dietro)... e se avete uno smartphone con la CyanogenMod, sapete già di cosa sto parlando.
  5. @MadDog.76: sembra essere un ricevitore IR, ma tanto sulla scheda è già presente da un altra parte.
  6. @mouse100 XD no... questa è stata solo una piccola deviazione. Lieto che la cosa interessi, comunque
  7. 3/5, c'è sia all'inizio che alla fine della recensione
  8. [PLAIN][Modding] Aggiungere una porta USB all'Hackberry A10[/PLAIN] L'Hackberry ha diverse predisposizioni per porte e slot non sfruttati. Una di queste è una porta USB. Stando a questo datasheet ( http://goo.gl/jBk7B ) l'integrato GL850G non è altro che un HUB usb a 4 porte, ma sull'Hackberry sono presenti solo 2 prese USB. Perchè? Probabilmente per problemi di assorbimento... l'alimentatore fornito assieme all'Hackberry è da 5V e 1 misero Ampere nominale che si scalda a computer acceso e con assorbimento di 500mA (ovvero la metà della corrente massima dichiarata dall'alimentatore). Una porta USB è occupata dal modulino wifi, quindi siamo a 3, mentre l'ultima era prevista probabilmente nel progetto ma è stata rimossa, tant'è vero che sulla board, accanto alla slot SD è presente la sagoma di quella che dovrebbe essere la quarta porta USB che manca all'appello. Dai test che ho appena effettuato, saldando una femmina USB type-A è possibile rendere utilizzabile la porta fantasma. Testato e funzionante con pendrive kingston 16GB (smontata) e dongle 2.4GHz per tastiera+mouse.
  9. StandardBus

    Recensione Hackberry A10

    Recensione HackBerry A10 http://www.nonsologaming.com/vd/Hackberry_board.jpg Aggiornato al 26/06/2013 Introduzione: Dopo il successo avuto da Raspberry, diverse aziende si sono cimentate nella produzione di board alternative che potessero in qualche modo ovviare ad alcune mancanze che l’originale Raspi in effetti ha. Hackberry infatti è nato con l’obiettivo di coprire principalmente le mancanze prestazionali dell’RPI ed offrire maggiore potenza ma mantenendo bassi i consumi nonchè un prezzo concorrenziale. In parte ci sono riusciti, ma come leggerete anche da questa recensione, nella produzione dell’Hackberry il produttore dà l’idea di aver perso di vista l’obiettivo primario del Raspi. Package e accessori: http://www.nonsologaming.com/vd/Hackberry_box.jpg Impossibile sbagliarsi, Miniand si fa riconoscere anche dalla scatola. Aprendola, troviamo l’intera dotazione dell’Hackberry: la board, l’alimentatore da rete con spina bipolare cilindrica standard... ed un sacchetto fatto di un tessuto (non identificato) sul quale ancora una volta troviamo il marchio Miniand con tanto di URL. È apprezzabile che abbiano messo questo sacchetto nella scatola... suppongo in sostituzione ad un’altro tipo di imballaggio antiurto, ma difficilmente andrò ad utilizzarlo. Come antiurto fa egregiamente il suo lavoro. Totalmente assente un manuale di istruzioni, invece... che sarebbe stato davvero gradito, visto che rispetto al Raspberry Pi, l’Hackberry è dotato di diversi pulsanti su entrambi i lati della scheda, oltre a 3 prese jack 3.5” identiche tra loro. Per scoprire che cosa sono è necessaria una ricerca sul web. Analisi approfondita: [fullimg=100]http://www.nonsologaming.com/vd/Hackberry_spec.jpg[/fullimg] ■ SOC Allwinner A10 ■ RAM 1GB Hynix DDR3 ■ Modulo wifi Realtek RTL8188CUS (USB saldato su scheda) ■ GL850G - HUB USB ■ Memoria flash 4GB ■ Realtek RTL8201CP - Integrato lan 10/100 ■ AXP209 - Integrato di gestione alimentazione Abbiamo detto che l’Hackberry arriva sprovvisto di documentazione, quindi lo schema che vedete nell’immagine è frutto di ricerche sul web (nemmeno sul sito spiegano che cosa siano le tre prese jack 3.5 presenti sulla board). D’accordo che è nata come board per sviluppatori, ma l’assenza di documentazione di base potrebbe allontanare i newbie, che comunque sono una maggioranza non ignorabile. L’Hackberry ha già preinstallato nella memoria flash da 4GB (riquadro verde chiaro) una distro Android personalizzata dal produttore, adatta all’utilizzo dell’Hackberry come media center per TV... out of the box. Il tasto posto sotto il plug di alimentazione, sull’altro lato della scheda, serve ad entrare in modalità FEL recovery (firmware upload). L’uscita AV analogiche è unica e può essere sfruttata tramite un cavo Jack->RCA a 4 poli come quelli per iPod che venivano venduti in passato, ora usati su alcune macchine fotografiche. Il cavo va comunque procurato a parte, probabilmente tramite la baia, vista la difficoltà a trovarlo nei negozi di elettronica. Android è preinstallato sulla board, ci tengo a precisarlo perchè ancora una volta, senza documentazione adeguata, l’unico modo per scoprirlo è quello di accenderlo senza SD inserita. Hackberry offre pieno supporto (a livello software) alle build dei sistemi già esistenti, create per Raspberry Pi. L’hardware del resto è molto simile. Se volessimo utilizzare Raspbian, tuttavia, sarà meglio “overcloccare” il sistema da 700MHz ad 1GHz (preset “Turbo” sotto raspi-config), visto che il Cortex-A8 integrato nell SOC di Hackberry lavora di default ad 1GHz, ed è in grado di arrivare fino a 1,2GHz. Vi ricordo che con il preset “turbo” alcuni Raspberry Pi corrompono il contenuto della SD a causa dell’instabilità del sistema a queste velocità. Questo non è successo con i test effettuati su Hackberry, che ad 1GHz lavora tranquillamente. Altro punto a favore è la presenza di un controller dedicato interamente alla gestione dell’alimentazione sulla board, assente su Raspberry Pi. Questo va a risolvere definitivamente i problemi di caduta di alimentazione che affliggono l’hotplug USB su Raspi, e che costringono gli utenti ad utilizzare un HUB USB esterno per mantenere stabili gli assorbimenti. Pro e Contro: http://www.nonsologaming.com/images/+.png Sistema Android preinstallato http://www.nonsologaming.com/images/+.png Supporto alle immagini di sistema create per Raspberry Pi http://www.nonsologaming.com/images/+.png Modulo wireless presente onboard e rimovibile nel caso non servisse (la rimozione richiede abilità con il saldatore) http://www.nonsologaming.com/images/-.png Uscita video analogica non RCA (è necessario comprare un cavo specifico a parte) http://www.nonsologaming.com/images/-.png Totale assenza di porte GPIO, vanno eventualmente aggiunte tramite USB http://www.nonsologaming.com/images/-.png Documentazione cartacea assente e documentazione sul web insufficiente Conclusione: ⅗ è il punteggio che in questa recensione assegnerò all’Hackberry. Perchè? Principalmente per due motivi, che poi corrispondono ai due punti persi: Hackberry ha come scopo quello di contrastare Raspberry Pi sul suo stesso campo... target in parte fallito. Il Raspberry ha tantissimi impieghi che richiedono l’utilizzo delle porte GPIO delle quali è dotato, e che non limita la sperimentazione al solo software, cosa che invece succede su Hackberry. In pratica, vedo l’Hackberry come un computerino ARM da 65 euro, e nulla di più. Puoi farci girare Android, che ancora su Raspberry non è presente... o meglio, è presente ma non è stabile, ed è lontano dall’essere utilizzabile. Broadcom aveva promesso Android su Raspi ma ancora non s’è visto nulla, e tanti stanno perdendo le speranze. Alla luce di queste considerazioni, mi chiedo: se il Raspberry non ha gran potenza ma ha dalla sua parte l’espandibilità, i progetti che sfruttano le porte GPIO, il supporto da parte delle community in crescita rapidissima... perchè dovrei preferire l’Hackberry che come clone in realtà NON ha nessuna possibilità di espansione? Questo mi costringe a smanettare sul solo software, travisando la filosofia e lo scopo per il quale è stato creato il Raspberry. In pratica... perchè dovrei lavorare su un computer ARM limitato e non espandibile? Non posso fare su un normale PC (e meglio) le stesse cose che faccio su Hackberry? E questo per me è un vero peccato, perchè Hackberry ha un ottimo potenziale, e sopperisce ampiamente a diverse mancanze del Raspberry. Butto lì qualche suggerimento a Miniand: producete un nuovo “Hackberry 2” con le porte GPIO, una documentazione completa e con le caratteristiche attuali. La vostra board diventerebbe davvero la migliore alternativa a Raspberry Pi. Il modulo Wifi integrato è un gran vantaggio, perchè se su Raspberry siamo costretti ad utilizzare il cavo LAN oppure utilizzare diverse chiavette USB Wifi litigando magari con il kernel perchè riconosca la scheda di rete, su Hackberry è presente... ed è unica per tutte le board, quindi i sistemi sviluppati per Hackberry terranno presente la presenza del modulo wireless e ne integreranno sempre il supporto. Geniali quelli di Miniand ad utilizzare una scheda di rete Wireless pienamente supportata da tutti i sistemi già esistenti per Raspberry, che quindi la riconosceranno subito.
  10. Da quanto leggo (INGV) ci sono state altre due forti scosse: 4.0 e 3.8... si sono sentite?
  11. @Zeus: questa è stata un'altra scossa, i vecchi post si riferivano al terremoto dell'Emilia.
  12. Superbrothers: Sword & Sworcery Bad roads Repulze (tipo wipeout) The Room (mi ricorda myst, troppo corto) Cubed rally (un tantino ripetitivo, ma qualche partita ce la fai volentieri) Grabatron (alla lunga diventa noioso) Devil's attorney (comprato perchè pensavo fosse simile a phoenix wright per DS... è diverso ma ugualmente interessante. Non ha nessuna trama... al contrario di Phoenix wright) Reckless racing The lost city (mi ricorda ancora di più myst) Edge <- da non perdere Edge extended <- da non perdere 2 Jetcar stunts Drisk per i patiti di Risiko
  13. @exSnake no, ok il ronzio che va calando dovrebbe essere proprio legato al condensatore o a qualcosa alimentato dalla scarica del condensatore anche dopo che l'hai rimosso dalla presa a muro. Non è la prima volta che trovo un condensatore guasto che ronza. Cambialo, tanto costa 40 cent circa. Non vedo le scritte sul condensatore dal video. Sono dall'altra parte.
  14. Vedi se proviene dal condensatore, magari ha pisciato da sotto senza esplodere. Devi capire da dove viene. Il trafo lo escluderei perchè il rumore parte quando inserisci un carico. EDIT: da come lo muovi, seguendo l'audio sembrerebbe proprio il condensatore, ma ovviamente è un analisi tutt'altro che precisa... @bignatural: per farti esperienza direi una cosa del genere: http://www.ebay.it/itm/STAZIONE-SALDANTE-48W-ANALOGICA-65001000-/330775339989?pt=Saldatori_e_Tester&hash=item4d03bf23d5&_uhb=1 (tra l'altro è la stessa che uso io in casa, in laboratorio uso un lafayette SSD-17 ma non uso mai la sezione dissaldante) L'importante per partire è che la temperatura sia regolabile.
  15. [uSER=225744]ulisse78[/uSER] proprio per questo ho riaperto il thread che era stato erroneamente chiuso.
  16. Certo! basta fare la stessa cosa su degli altoparlanti amplificati, non cambia nulla. @rici86: no purtroppo.
  17. Discussione riaperta, c'è stato un misunderstading con il moderatore. Chiedo scusa.
  18. Farò qualche ricerca, ma quella che rimuove è l'antenna WiFi, mentre il modulo bluetooth è integrato sullo stesso PCB che monta il WiFi.
  19. @samu0797 intendi i modulini mini PCI che si trovano nei portatili? No.
  20. @Savio1 i trasmettitori hanno sempre bisogno di un interfaccia per il pairing. Senza display esistono solo i "ricevitori". Come trasmettitore su PC puoi usare una chiavetta BT.
  21. @Sotomoss è vero, non l'ho scritto. Per l'alimentazione sono andato un po' a naso. Avevo una scheda madre alla quale attaccare il lettore, l'ho alimentata ed ho misurato i 5V, sapendo che dovevano per forza arrivare dal cavo flat. Le alimentazioni in genere hanno bisogno di cavi più grossi, infatti sul connettore GND e +5V occupano quasi la metà dei pin disponibili. Googolando poi ho trovato l'intero pinout che mi ha confermato tutto... e via.
  22. Installi hamachi su due computer che vuoi collegare tra di loro, e la scheda di rete virtuale prende un indirizzo IP unico ma inaccessibile a chiunque non utilizzi hamachi su di un altro PC. In pratica devi installarlo su entrambi i computer che vorrai far comunicare tra di loro. Una volta che sono collegati, potrai accedere alle risorse come se tu fossi fisicamente inserito nella rete locale. Un'altra possibilità è quella di usare un programma come teamviewer: funziona come VNC ma l'accesso non richiede un IP. A mettere in contatto i PC ci pensa il server teamviewer. In pratica se teamviewer è installato ed aperto su due tuoi PC e conosci username e password di accesso al tuo PC n.1, potrai vedere il desktop del PC n.1 sullo schermo del PC n.2... nonchè controllarlo.
  23. @Moncicci dipende, ti ho spiegato che ce ne sono vari tipi perché dovresti riuscire ad identificarle tramite il modello.
  24. @Edinho89 basta grattare via il verde nelle zone segnate in rosso.
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