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Riflessioni sulla chiusura del network Mega - Il lato oscuro dei media


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Diableros ha segnalato nel forum un interessante articolo apparso sul blog Liberarchia.net di Daniele Florian, che ci ha gentilmente concesso la ripubblicazione.

Ritengo che tratti l'argomento chiusura del network Mega sotto aspetti che non avevamo ancora considerato. Vista la completezza dell'articolo ho pensato di mantenerlo com'è. Potrebbe essere interessante farvi un giro sul blog nel quale questo articolo è apparso.

 

A riportare i riflettori sull’ ormai deceduto MegaUpload è un osservazione che da poco sta girando nel web e che darebbe all’ intera vicenda un’ interpretazione interessante e diversa da quella fino ad oggi riportata.

 

Dopo il sequestro del portale di streaming e il conseguente arresto del famigerato “Kim Dot Com” una domanda è sorta spontanea: “perchè proprio MegaX?”. Di servizi simili a MegaVideo il Web ne è pieno, e soprattutto non è chiudendone uno che si ne evita l’ apertura di altri cento. La “chiave” del mistero allora va forse ricercata in un’ intervista a Kim Schmitz di TorrentFreak tenuta qualche mese fa:

 

“Abbiamo una soluzione chiamata Megakey che permetterà agli artisti di guadagnare anche nel caso di utenti che scaricano gratis. Si, pagheremo gli artisti anche per download gratuiti. Questo modello negoziale lo abbiamo già provato con più di un milione di utenti e funziona. Il prossimo anno si sentirà parlare di Megabox e di accordi esclusivi con artisti che vorranno abbandonare modelli negoziali obsoleti come quelli finora.”

 

Ciò che Dotcom aveva preannunciato era dunque un utilizzo ulteriore della piattaforma per distribuire prodotti audiovideodigitali in modo del tutto legale e regolando un sistema di pagamento diretto tra acquirente ed autore (seppur non siano del tutto chiare le modalità tecniche).

Con questi dati alla mano torna in mente una vicenda risalente a dicembre scorso, riguardante un video pubblicato su YouTube nel quale artisti musicali del calibro di Alicia Keys e Snoop Dogg esprimevano supporto per la piattaforma di condivisione Megaupload. Poco tempo dopo il video fu oscurato a causa di un’ accusa sollevata da niente-di-meno-che la Universal Music Group, per altro con una manovra censoria di cui non sono chiare le dinamiche.

 

Alla luce di tutto ciò dunque la chiusura di MegaUpload acquista un nuovo significato, e si colloca in un ampia critica alla vera natura delle attuali norme in materia di diritto d’ autore.

Quello che Dotcom aveva capito è che la rete Internet, oltre che essere mezzo utile per la condivisione gratuita e a scopo personale di risorse, può offrire al giorno d’ oggi un nuovo modello di distribuzione, nel quale la tecnologia sia veicolo diretto di scambio tra produttore e acquirente svincolando così il processo da quella che Wark McKenzie definiva la “classe vettoriale”, lobbyes e case discografiche, ovvero coloro che fino ad oggi monopolizzavano la distribuzione di sapere aumentando quindi anche i costi di servizio ma senza aggiungere nulla al contenuto artistico dell’ opera.

Per di più multinazionali e major stanno acquistando al giorno d’ oggi sempre più potere politico, tanto da spingere il governo Obama in un azione internazionale coinvolgendo addirittura l’ FBI!

 

Le regole vigenti in termini di proprietà intellettuale inoltre, non sono più da considerarsi garanti dell’ autore, bensì subdolo mezzo con cui il mondo economico tiene in ostaggio quello artistico.

Come detto inizialmente, questo maxi-blitz poliziesco certo non porterà alla fine dello streaming, anzi forse lo potenzierà facendo sì che questo trovi nuovi mezzi e nuove strategie comunicative; il Mondo, per quanto qualcuno ne sia dispiaciuto, si sta evolvendo, e la strada della condivisione multimediale troverà sempre nuovi sbocchi da cui ripartire.

Tutto ciò che il mondo istituzionale deve fare è rinunciare all’ inutile repressione e cominciare a pensare a nuovi modelli di produzione, di scambio e di commercio, svincolati dalle pratiche fittizie fino ad oggi portate avanti, accondiscendenti del fatto che le nuove tecnologie hanno modificato per sempre la struttura sociale.

Ciò che resta da fare a noi, d’ altra parte, è predisporsi alla difesa dell’ informazione e all’ organizzazione di nuovi modelli produttivi, le cui forme sono tutte da scoprire.

 

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Non si riesce mai a rivoluzionare (migliorando) niente se altre persone già ricche si sentono un ribasso di soldi nel portafoglio.

Se Kim pagava gli artisti, perchè fargli causa per Megakey e MegaBox?

 

Tutto sta cambiando!

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poveri "artisti". è pieno il mondo di "artisti" che fanno l'elemosina perche la gente scarica! non riescono ad acquistare la barca da 70 metri ma devono accontentarsi di quella da 40.se siete stufi del vostro lavoro(monti insegna)....cambiatelo andate in fabbrica a 1000€ al mese..con contratto a termine pero'

"artisti" tra virgolette perche i veri artisti sono pochi.

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La cosa simpatica è la vignetta dell'articolo. Anche mia figlia (3 anni) sa che wiki youtube e fb fanno parte dello stesso sistema che censura internet.....Cmq la spiegazione a questo che stà succedendo la trovate stesso su youtube alla voce Casaleggio Associati, nello specifico GAIA e PROMETHEUS. sveglia gente il mondo stà cambiando manon in positivo.

Ps se credete che le torri le ha abbattute un morto di sonno con la barba appena trovate una finestra lanciatevi, eviterete future sofferenze.....

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Da quello che ho letto, nell'articolo, sembra che sono proprio gli artisti che ormai si vogliono ribellare alle case discografiche. "Vendendo" direttamente le loro opere ai clienti, facendo abbassare nettamente i costi. Oppure ho capito male?
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Problema e che siamo pochi a leggere questo tipo di articoli per poter reagire a quello che succede intorno a noi perche secondo me siamo noi tutti che accettiamo tutto che fanno "loro" senza dire nemeno una parola .Dobiamo invadere la rete con articoli da genere e far capire a tutti che abbiamo capito quello che ci sta aspettando

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Ciao a tutt*,

sono Daniele Florian, autore dell' articolo soprariportato e amministratore del blog Liberarchia.

Ringrazio innanzitutto la redazione di moddingstudio per la condivisione e voi per i vostri commenti.

Come dice giustamente bran dorin è importante che certi tipi di discorso politico inizino a girare per la rete (e non solo!), osservando anche come il nostro Paese sta rimanendo davvero indietro rispetto ad altri per quanto riguarda la diffusione di certi temi (ricordo che in praticamente tutta Europa si stanno tenendo proteste in piazza contro l' ACTA e qui manco sappiamo cosa sia!!!), divulgare anche questo tipo di articoli credo che possa essere utile.

A tal proposito vi suggerisco anche la lettura di questo altro articolo pubblicato poco dopo la chiusura di Megavideo, una riflessione sul concetto di "pirateria" e di come un' innovazione strettamente tecnologica come il web possa modificare anche pratiche sociali ed economiche:

 

Perchè la pirateria NON è un furto

 

Grazie ancora e buona condivisione!

Se volete potete trovarmi anche su Facebook, a nome Liberarchia o Daniele Florian (o anche su Diaspora* eventualmente... :D )

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io sopa pipa fava..... nn le sopporto piu dato che su mu nn c'erano cose illegali le cose illegali stanno da alltre parti tipo file dude pieno di cose illegali,beh l'FBI nn trova + assasini,ladri etc etc cosi dato che nn ha cose da fare chiude dei siti legali.

mah io la detesto sta cosa

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Ciao a tutt*,

sono Daniele Florian, autore dell' articolo soprariportato e amministratore del blog Liberarchia.

Ringrazio innanzitutto la redazione di moddingstudio per la condivisione e voi per i vostri commenti.

Come dice giustamente bran dorin è importante che certi tipi di discorso politico inizino a girare per la rete (e non solo!), osservando anche come il nostro Paese sta rimanendo davvero indietro rispetto ad altri per quanto riguarda la diffusione di certi temi (ricordo che in praticamente tutta Europa si stanno tenendo proteste in piazza contro l' ACTA e qui manco sappiamo cosa sia!!!), divulgare anche questo tipo di articoli credo che possa essere utile.

A tal proposito vi suggerisco anche la lettura di questo altro articolo pubblicato poco dopo la chiusura di Megavideo, una riflessione sul concetto di "pirateria" e di come un' innovazione strettamente tecnologica come il web possa modificare anche pratiche sociali ed economiche:

 

Perchè la pirateria NON è un furto

 

Grazie ancora e buona condivisione!

Se volete potete trovarmi anche su Facebook, a nome Liberarchia o Daniele Florian (o anche su Diaspora* eventualmente... :D )

 

Infatti quoto tutto quello che hai detto La pirateria non e un furto.Facendo un paragone e come credere che i monaci amanuensi siano stati i primi pirati perche ricopiavano le opere degli antichi ma era per condividerli(in ambito ecclesiastico pero gia era un inzio di condivisione).Poi questa cosa delle case discografiche e giustissima la musica non ha piu i talenti di un tempo inziando da elvis a hendrix a jackson perche la discografia ha paura ad investire(quindi non accolgono nuove idee di artisti che potrebbero essere brillanti ma che rimangono solo talenti) pero sanno che sono loro ad essere il tramite tra artista e pubblico quindi non hanno concorrenza....anche lo stesso Jobs alla creazione di Itunes dovette sottostare ad alcune regole imposte dalle major discografiche ed ecco perche Itunes e l'unico store virtuale conosciuto dalla gente e "riconosciuto" dalle case discografiche.

Complimenti a Daniele e al suo articolo che ci fa capire quanto siamo controllati e quando la società stia diventando come quella di un certo libro chiamato "Il grande Fratello".

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Moddingstudio dice NO alla pirateria informatica, schierandosi contro chi diffonde materiale coperto da copyright nelle reti telematiche. MS nasce per offrire informazioni e software gratuiti la cui licenza di utilizzo permetta la ridistribuzione, e chiediamo che questa scelta venga rispettata anche da tutti gli utenti non facendo richiesta o linkando materiale illegale.

Un sentito grazie da tutto lo staff di MS.

 

Fonte: Moddingstudio.com

 

la pirateria non è sempre giusta, se per esempio creiamo un algoritmo potentissimo per fare una cosa qualunque, sta a noi decidere se marchiarlo come nostro e basta o se renderlo pubblico perché é libertà nostra, poi, metterlo a pagamento a 1000 Euro è diverso che metterlo a un'Euro...

E solo se il prezzo è realmente proibitivo (60 euro per un gioco ps3/xbox) allora la pirateria è giusta, ma solo in quel momento!

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  • 4 settimane dopo...

Per chi fosse interessato a questi argomenti, suggerisco la lettura dell intervista a Carlo Gubitosa, a proposito di copyright e pirateria.

Ancora una volta se gli amministratori di moddingstudio volessero pubblicarlo con link a Liberarchia farebbe molto piacere ;)

<a href="http://www.liberarchia.net/blog/?p=698">http://www.liberarchia.net/blog/?p=698</a>

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