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  1. [fullimg=100] http://images.nonsologaming.com/condensatori.jpg[/fullimg] La caratteristica principale di un condensatore è la capacità, ovvero la possibilità di immagazzinare una certa carica elettrica. La capacita a sua volta è la tendenza di due superfici caricate elettricamente, poste in vicinanza ma isolate elettricamente, ad accumulare energia finchè è applicata una differenza di potenziale ai suoi capi (Tensione) ed a rilasciare tale energia quando la differenza di potenziale tra le superfici viene a mancare. [fullimg=25]http://images.nonsologaming.com/condensatore_elettrolitico.png[/fullimg] Un condensatore è fatto di due piastre di metallo (dette armature) separate da uno strato che non conduce elettricità (detto dielettrico). La capacità di un condensatore dipende dalle sue caratteristiche geometriche (forma, dimensione e distanza delle armature) e dal tipo di dielettrico interposto tra le armature. I produttori di componenti elettronici hanno nel tempo adottato diversi metodi per poter variare la capacità di un condensatore mantenendolo nonostante tutto di piccole dimensioni, come, ad esempio, la tecnica di arrotolamento delle armature, utilizzata nei condensatori cilindrici. [imgx] http://images.nonsologaming.com/C_simboli.png[/imgx] L'unità di misura della capacità è il farad (F), e prende il nome del fisico inglese Michael Faraday. Nelle formule, il simbolo della capacità è C. Il farad, per le applicazioni che andremo a fare in seguito, è un'unità di misura molto grande, quindi nei circuiti che andremo a costruire con i prossimi capitoli useremo unità più piccole: un microfarad (µF) è un milionesimo di un farad (10−6), un nanofarad (nF) è mille volle meno della precedente unità di misura (10−9). Se volete approfondire i prefissi internazionali delle unità di misura, c'è la tabella completa su wikipedia. Potrebbe esservi utile anche in altri campi. Il valore numerico della capacità di un condensatore in genere e scritto sul corpo del condensatore stesso. Tornando all'esempio idraulico, immaginate di mettere un palloncino al capo di un tubo, mentre la solita bacinella dall'altra parte. Riempiamo la bacinella d'acqua e cominciamo lentamente a portare la bacinella sopra il palloncino. Se in seguito il tubo viene tolto, l'acqua uscirà fuori. Più grande è il palloncino, più acqua potrà entrare. Se spostiamo la bacinella più in alto il palloncino continuerà a riempirsi. L'altezza della bacinella in un condensatore rappresenta la tensione, mentre la quantità di acqua che viene immessa nel palloncino rappresenta la carica elettrica. La capacità dì un condensatore può essere calcolata matematicamente grazie alla formula C = Q/V Q è la carica elettrica (si misura in coulomb, C, da non confondere con il simbolo della capacità) presente sulle piastre del condensatore, V è la tensione ai capi del condensatore (in volts, V). Chiaramente, se su di un condensatore è riportato un valore di capacità maggiore, sarà in grado di immagazzinare una carica maggiore a parità di tensione. I condenatori che utilizzeremo negli esperimenti sono di varie dimensioni e forme, e spesso questo indica metodi di costruzione differenti. Dato che il dielettrico non è altro che un materiale elettricamente isolante, nei condensatori possono essere utilizzati diversi materiali (fonte della lista) Nella lista si fa riferimento alla rottura del dielettrico, caso in cui il materiale perde le sue proprietà di isolante e diventa conduttore per colpa della carica elettrica elevata. Per menzionarvi un caso di rottura del dielettrico che tutti ben conosciamo vi posso menzionare il fenomeno dei fulmini durante un temporale: La scarica del fulmine sarebbe generata dalle particelle negative delle nuvole che vengono attratte dalle particelle positive presenti nel suolo. Quando la carica tra suolo e nuvole è così alta da causare la rottura dielettrica, nell'aria si verifica il fulmine. In pratica la carica elettrica si crea un percorso attraverso il quale superare il materiale isolante, infatti in questi casi si parla anche di perforazione del dielettrico. [imgx] http://images.nonsologaming.com/compensatore.png[/imgx] Come per i resistori esistono i potenziometri, anche i condensatori hanno la loro equivalente a valore variabile: si chiamano compensatori. Dato che la dimensione della superficie delle armature è determinante quanto lo spessore del materiale isolante interposto tra loro, questi fattori sono sfruttati per la produzione di condensatori a capacità variabile, non molto usati ormai, in passato trovavano un impiego nella variazione della sintonia nelle radio. Se per i condensatori menzionati fin'ora non è importante tenere conto della loro polarità (non ne hanno finchè non vengono caricati) i condensatori elettrolitici sono molto sensibili a questa variazione, quindi dovremo sempre collegarli al circuito nel giusto verso, per evitare che il componente si danneggi (anche fisicamente). Nella maggior parte dei casi, quando è necessario notarlo, sul corpo del condensatore viene indicato quale contatto deve essere colegato al polo positivo e quale al polo negativo, relativamente al circuito dove andrà inserito. Il polo positivo può essere anche indicato tramite un terminale più lungo dell'altro nei condensatori nuovi. Sui condensatori elettrolitici viene anche indicato il limite massimo di tensione che possono sopportare prima di distruggersi. Altro fattore importante che determina la rottura o nel migliore dei casi il cambio delle proprietà del condensatore sono le temperature troppo alte o troppo basse: il condensatore, infatti, deve essere mantenuto a temperatura ambiente affinchè mantenga inalterate le sue proprietà. Date un'occhiata all'interno dei vostri apparecchi elettronici guasti: se notate qualche condensatore gonfio o addirittura esploso, potreste pensare di riparare l'apparecchio semplicemente sostituendoli. Spesso la sostituzione dei condensatori risolve il guasto. Personalmente, avendo modo come riparatore di mettere mano a diversi dispositivi, ho potuto riscontrare che apparecchi come decoder per il digitale terrestre, decoder satellitari, stereo e altri apparecchi che rimangono sempre collegati alla presa della corrente soffrono molto di problemi di surriscaldamento e conseguente rigonfiamento/esplosione dei condensatori. Dato che i condensatori costano pochi centesimi e sono semplici da sostituire, potreste recuperare il vostro apparecchio con una piccolissima spesa facendo al contempo esperienza con gli argomenti trattati da questo corso gratuito. E nel caso il guasto fosse causato da qualche altro fattore, la cosa migliore da fare è quella di controllare che non ci siano danni visibili. Mal che vada, avrete perso solo pochi centesimi e una mezz'ora del vostro tempo. Per identificare i condensatori guasti, potete utilizzare questa foto esemplificativa: [imgx] http://images.nonsologaming.com/condensatore_esploso.jpg[/imgx] Un' altro consiglio: per evitare che il condensatore esploda nuovamente a causa della temperatura, potreste pensare di tenere il condensatore alzato dal resto della scheda, in modo da migliorarne l'areazione. [warning]Prima di mettere mano ad un qualsiasi dispositivo elettronico per tentarne l'apertura o la riparazione, ricordati di staccare la spina dalla presa di corrente![/warning] Sicuramente i più esigenti tra voi non si accontenteranno di leggere questo breve scritto sui condensatori, infatti ho appena scalfitto la superficie del tema con questo capitolo. Dato inoltre che questo “corso” improvvisato ha lo scopo di stimolare la curiosità del lettore, ho raccolto alcune interessanti pagine che approfondiscono ampiamente i concetti menzionati. Se volete capire bene, dovete essere curiosi Non c'è modo migliore per imparare: [/MEDIA][/center]
  2. Anticipo di qualche ora la pubblicazione del nuovo capitolo del corso di elettronica per farmi perdonare, visto che sono stato costretto a fare una piccola ma indispensabile deviazione di argomento prima di trattare i resistori. Nel parlare di resistenza, infatti, il prossimo capitolo richiede una minima conoscenza dei concetti di Tensione e Corrente, quindi per questo capitolo (molto breve) verterà proprio sull'argomento. 1.0 - Corrente Riprendiamo il paragone elettricità/acqua che avevo introdotto nel capitolo 0: Prendete due bacinelle, riempitele d'acqua e posizionatele a due altezze differenti: una su un tavolo ed una per terra. Alla bacinella sul tavolo, praticate un foro su un lato e posizionate in corrispondenza del foro un tubo. L'altra estremità del tubo finirà all'interno della bacinella per terra. Riempite d'acqua la bacinella sul tavolo: la quantità d'acqua che fluirà attraverso il tubo, dalla bacinella sul tavolo alla bacinella per terra dipenderà chiaramente dalla dimensione del tubo. Possiamo paragonare la quantità di acqua che passa attraverso il tubo alla corrente elettrica. 1.1 - Tensione Ora spostiamo la bacinella da terra e posizioniamola su una sedia. Riempiamo d'acqua la bacinella sul tavolo: noteremo che la velocità con cui l'acqua fluisce attraverso il tubo è minore rispetto a quando la seconda bacinella era per terra. Anche se questa definizione non calza a pennello, la velocità con cui l'acqua fluisce da una bacinella all'altra può essere paragonata alla tensione elettrica. 1.2 - Applicazione del paragone Ok, applichiamo l'esempio ad un circuito elettrico: le cariche elettriche sostituiscono l'acqua, i fili elettrici sostituiscono i tubi e una batteria sostituisce le due bacinelle. Sappiamo tutti bene che una batteria possiede due poli, uno positivo ed uno negativo, che simuleranno le due bacinelle. Collegando i due poli della batteria con un filo (NON FATELO) le cariche elettriche "fluiranno" dal polo positivo (pieno) a quello negativo (vuoto). La batteria sarà scarica quando non esisterà più differenza di quatità di cariche elettriche tra il polo positivo e quello negativo, e quindi la corrente smetterà lentamente di fluire. La differenza della quantità di cariche elettriche dal polo positivo al polo negativo è detta differenza di potenziale. Sulle batterie è riportata in Volts la differenza di potenziale che sono in grado di generare. http://images.nonsologaming.com/1.0.png Riassumendo... e adattando all'elettricità quanto appena detto Quantità di cariche elettriche in movimento = Corrente elettrica misurata in Ampere Differenza di potenziale = Tensione elettrica misurata in Volts Ultima prova: posizioniamo entrambe le bacinelle sul tavolo e riempiamone una. L'acqua fluirà da una bacinella all'altra finchè l'acqua presente nelle due bacinelle si troverà allo stesso livello. La tensione si "comporta" allo stesso modo: quando la differenza di potenziale non esiste perchè la tensione è uguale, non c'è movimento delle cariche elettriche, e quindi non viene generata corrente. http://images.nonsologaming.com/1.1.png Ora che avrete allagato la casa sarete in grado di capire cosa intenderò nel prossimo capitolo parlando di tensione e corrente riferite ai resistori.
  3. Nella realizzazione dei circuiti che pubblicherò qui su MS, troverete senz’altro utile utilizzare una breadboard sperimentale. Usare la breadboard rende l’elettronica un po’ come giocare con i Lego: quando avrete a disposizione i pezzi, per realizzare i circuiti non dovrete fare altro che seguire le istruzioni ed “incastrarli” nella giusta posizione. Non sono richieste saldature nè competenze: la breadboard serve per sperimentare e divertirsi con l’elettronica. Imparerete cose nuove ad ogni circuito che andrete a realizzare. Tra i numerosi vantaggi nell’incastro dei pezzi anzichè nella saldatura su una basetta millefori ricordiamo la possibilità di spostare agevolmente i componenti in caso di errore, la possibilità di riutilizzare i componenti (non è necessario tagliare a misura i terminali) e l’espandibilità: se volete fare del tinkering, la breadboard è perfetta, e se proprio terminate lo spazio su di una basetta, potete sempre ricorrere ad una seconda. Ma la breadboard non è solo un pezzo di plastica forato nel quale inserire i componenti. Aprendola sul retro, si vede la struttura metallica interna: http://www.nonsologaming.com/vd/Breadboard-back.png Ogni singola placca metallica è come un filo che collega tra loro i circuiti inseriti nella board. Quindi ogni foro non è isolato dagli altri, ma è già unito agli altri con un criterio predefinito e comune a tutte le basette di questo tipo: le due fasce laterali sono un “filo” unico, in verticale rispetto alla foto, mentre tutti gli altri fori interni sono uniti, a 5 a 5, in orizzontale. Le due metà della basetta sono separate tra di loro, in modo da poter posizionare gli integrati nel mezzo: http://www.nonsologaming.com/vd/breadboard-2.jpg Le due foto che avete visto fin’ora raffigurano due modelli di breadboard differenti, ma che funzionano allo stesso modo: la struttura interna è invariata. L’unico dettaglio che le distingue è la presenza di due fasce verticali per lato nella seconda immagine contro la singola fascia per lato nella prima immagine. In pratica la seconda basetta fornisce per ogni lato due fasce verticali anzichè una, che sono parallele ma separate tra loro. Le fasce laterali sono solitamente dedicate all’alimentazione dei circuiti, in quanto raggiungono ogni angolo della basetta. Nella seconda foto sono distinte da due fasce colorate che aiutano nel riconoscimento della polarità. Nella creazione di collegamenti tra diverse aree di breadboard, potete usare i cavi del doppino telefonico, che sono rigidi e modellabili a piacimento, facilitando l’inserimento nei fori: http://www.nonsologaming.com/vd/breadboard_wire.png
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