Negli ultimi anni abbiamo sentito molto parlare di "neutralità della rete", un principio fondamentale senza la quale non esisterebbero molti dei siti che oggi abbiamo a disposizione. Ebbene, in un mondo dove i grandi hanno il coltello dalla parte del manico, discutendo tra noi e mettendovi a disposizione news che giornali e riviste non si sognerebbero mai di pubblicare stiamo usufruendo proprio di quello che i grandi operatori intendono appropriarsi.
Diversificando i contenuti delle pagine web contenuti nei vari siti internet, gli operatori intendono applicare a internet quello che già è stato applicato alla tv con il digitale terrestre e con le trasmissioni satellitari: Trasformare internet in una sorta di nuovo sistema di informazione, suddiviso in "canali", localizzando in ogni canale l'argomento di ogni sito, di ogni pagina, di ogni contenuto, oppure bloccando reti di scambio P2P come torrent o eDonkey.
Si è parlato di applicare questo principio "solo" alle connessioni mobili quali GPRS, EDGE o 3G, ma la nostra paura è che non si accontentino solo di quello: una volta conquistata una posizione di controllo sulle reti suddette, cosa gli impedisce di farlo anche sulle connessioni fisse?
Fantascienza? NO
Pura follia? SI
Internet ha sempre messo a disposizione contenuti in modo gratuito e libero. Ora vogliono stravolgere tutto.
Usufruire di internet è sempre costato salato a noi utenti, vuoi per l'acquisto di dispositivi di connessione, vuoi per la sottoscrizione di abbonamenti o tariffe che permettessero l'accesso al web. Ora gli operatori vogliono spremerci di più.
Siti internet come Wikipedia, nati liberi, nati per compensare il divario culturale tra le nazioni, nati gratuiti. Ora faranno parte di un "canale" internet, a pagamento... o, per utilizzare un termine molto in voga in questi ultimi tempi, "ON DEMAND".
Non pensiate che questo di cui stiamo parlando ora sia una realtà che non ci riguarda: Ieri Google e Verizon hanno discusso su un'accordo riguardante la neutralità web.
...gli amministratori delegati di Google' date=' Eric Schmidt, e Verizon, Ivan Seidenberg, hanno lanciato una proposta comune per un quadro di regole sulla rete Internet "aperta". Ma, [b']come si temeva e come avevano preannunciato le indiscrezioni, dopo la condivisibile dichiarazione di intenti per una Rete "aperta", di fatto tra le righe propone una corsia preferenziale per i contenuti "mobile"[/b].
In che cosa consiste dunque questo accordo?
Escludendo alcuni (pochi) punti utili a garantire la trasparenza dell'operato del provider, che dovrebbero permettere di mandare in porto l'accordo... consiste nel pagare il gestore in base al contenuto o al servizio web offerto.
Ma non solo: come denunciato anche da Slate.com l'accordo Verizon+Google porterebbe Verizon a dare priorità a siti come Google.com o YouTube: gli utenti di fatto navigheranno più velocemente su questi siti piuttosto che su quelli di concorrenti come Hulu e Yahoo.com...
Ma la corsia preferenziale non è disponibile solo ad alcuni: i gestori dei siti che vorranno far navigare velocemente gli utenti tra i contenuti del proprio sito dovranno pagare una tassa definita giustamente dal New York Times una "bustarella" per favorire i propri utenti.
La battaglia praticamente non si combatte più sul fronte dei contenuti, ma si cerca di azzoppare la velocità dei siti della concorrenza, favorendo i propri...
In alcuni paesi, come nel caso del Cile, hanno adottato misure positive per continuare a garantire per legge la neutralità della rete, e la Commissione europea, giustamente preoccupata per l'accaduto negli Stati Uniti, ha avviato una consultazione pubblica in materia.
Negli ultimi anni abbiamo sentito molto parlare di "neutralità della rete", un principio fondamentale senza la quale non esisterebbero molti dei siti che oggi abbiamo a disposizione. Ebbene, in un mondo dove i grandi hanno il coltello dalla parte del manico, discutendo tra noi e mettendovi a disposizione news che giornali e riviste non si sognerebbero mai di pubblicare stiamo usufruendo proprio di quello che i grandi operatori intendono appropriarsi.
Diversificando i contenuti delle pagine web contenuti nei vari siti internet, gli operatori intendono applicare a internet quello che già è stato applicato alla tv con il digitale terrestre e con le trasmissioni satellitari: Trasformare internet in una sorta di nuovo sistema di informazione, suddiviso in "canali", localizzando in ogni canale l'argomento di ogni sito, di ogni pagina, di ogni contenuto, oppure bloccando reti di scambio P2P come torrent o eDonkey.
Si è parlato di applicare questo principio "solo" alle connessioni mobili quali GPRS, EDGE o 3G, ma la nostra paura è che non si accontentino solo di quello: una volta conquistata una posizione di controllo sulle reti suddette, cosa gli impedisce di farlo anche sulle connessioni fisse?
Fantascienza? NO
Pura follia? SI
Internet ha sempre messo a disposizione contenuti in modo gratuito e libero. Ora vogliono stravolgere tutto.
Usufruire di internet è sempre costato salato a noi utenti, vuoi per l'acquisto di dispositivi di connessione, vuoi per la sottoscrizione di abbonamenti o tariffe che permettessero l'accesso al web. Ora gli operatori vogliono spremerci di più.
Siti internet come Wikipedia, nati liberi, nati per compensare il divario culturale tra le nazioni, nati gratuiti. Ora faranno parte di un "canale" internet, a pagamento... o, per utilizzare un termine molto in voga in questi ultimi tempi, "ON DEMAND".
Non pensiate che questo di cui stiamo parlando ora sia una realtà che non ci riguarda: Ieri Google e Verizon hanno discusso su un'accordo riguardante la neutralità web.
La stampa riporta:
In che cosa consiste dunque questo accordo?
Escludendo alcuni (pochi) punti utili a garantire la trasparenza dell'operato del provider, che dovrebbero permettere di mandare in porto l'accordo... consiste nel pagare il gestore in base al contenuto o al servizio web offerto.
Ma non solo: come denunciato anche da Slate.com l'accordo Verizon+Google porterebbe Verizon a dare priorità a siti come Google.com o YouTube: gli utenti di fatto navigheranno più velocemente su questi siti piuttosto che su quelli di concorrenti come Hulu e Yahoo.com...
Ma la corsia preferenziale non è disponibile solo ad alcuni: i gestori dei siti che vorranno far navigare velocemente gli utenti tra i contenuti del proprio sito dovranno pagare una tassa definita giustamente dal New York Times una "bustarella" per favorire i propri utenti.
La battaglia praticamente non si combatte più sul fronte dei contenuti, ma si cerca di azzoppare la velocità dei siti della concorrenza, favorendo i propri...
In alcuni paesi, come nel caso del Cile, hanno adottato misure positive per continuare a garantire per legge la neutralità della rete, e la Commissione europea, giustamente preoccupata per l'accaduto negli Stati Uniti, ha avviato una consultazione pubblica in materia.