Le truffe informatiche tengono banco da tempo. È un susseguirsi di acquisti che in molti casi rappresentano delle autentici raggiri. E ogni giorno giungono in questura e dai carabinieri le denunce di persone che hanno versato somme di denaro per comprare oggetti, fittare alloggi in amene località e altre forme di contrattazioni che internet consente di concretizzare senza ricorrere ai tradizionali punti vendita, e che poi non hanno determinato nulla di quanto promesso.
Ma senza dubbio ha i caratteri della originalità la truffa denunziata negli uffici della Questura di via De Caro, di cui è rimasto vittima un giovane beneventano di 21 anni. Il giovane era rimasto attratto da una playstation reclamizzata su un sito di vendita online. Ha verificato il prezzo e lo ha ritenuto competitivo con le tariffe di mercato e pertanto ha acquistato la playstation versando la somma di 190 euro. Ha atteso alcuni giorni per ricevere presso la sua abitazione la playstation individuata. Sono trascorsi alcuni giorni e presso la sua abitazione realmente è giunto un pacco.
Ha ritenuto che vi fosse la playstation, ma con grande stupore trasformatosi poi in rabbia si è accorto che in realtà all'interno del pacco c'erano solo delle arance, che in questo caso avevano sostituito il mattone che un tempo rappresentava un punto fermo di questo tipo di truffe. In quel caso a sprovveduti acquirenti si vendevano per lo più telecamere e solo successivamente i truffati si accorgevano che erano solo dei contenitori esterni, mentre all'interno c'erano solo dei mattoni. In questo caso il giovane ventunenne truffato si è recato in questura fornendo alcuni elementi nella speranza di poter giungere a identificare l'autore della truffa.
Le truffe informatiche tengono banco da tempo. È un susseguirsi di acquisti che in molti casi rappresentano delle autentici raggiri. E ogni giorno giungono in questura e dai carabinieri le denunce di persone che hanno versato somme di denaro per comprare oggetti, fittare alloggi in amene località e altre forme di contrattazioni che internet consente di concretizzare senza ricorrere ai tradizionali punti vendita, e che poi non hanno determinato nulla di quanto promesso.
Ma senza dubbio ha i caratteri della originalità la truffa denunziata negli uffici della Questura di via De Caro, di cui è rimasto vittima un giovane beneventano di 21 anni. Il giovane era rimasto attratto da una playstation reclamizzata su un sito di vendita online. Ha verificato il prezzo e lo ha ritenuto competitivo con le tariffe di mercato e pertanto ha acquistato la playstation versando la somma di 190 euro. Ha atteso alcuni giorni per ricevere presso la sua abitazione la playstation individuata. Sono trascorsi alcuni giorni e presso la sua abitazione realmente è giunto un pacco.
Ha ritenuto che vi fosse la playstation, ma con grande stupore trasformatosi poi in rabbia si è accorto che in realtà all'interno del pacco c'erano solo delle arance, che in questo caso avevano sostituito il mattone che un tempo rappresentava un punto fermo di questo tipo di truffe. In quel caso a sprovveduti acquirenti si vendevano per lo più telecamere e solo successivamente i truffati si accorgevano che erano solo dei contenitori esterni, mentre all'interno c'erano solo dei mattoni. In questo caso il giovane ventunenne truffato si è recato in questura fornendo alcuni elementi nella speranza di poter giungere a identificare l'autore della truffa.
Be almeno non avrà carenza di vitamina C asd