Ho un problema con la scuola ma per non generalizzare troppo dico solo: "Ho un problema con i miei compagni e i prof"
Non intendo tutti i prof, 2 su 6 si salvano il resto non ne voglio parlare.
Sono un ragazzo di 18 anni che non si accontenta mai quando si deve studiare, punto sempre più in alto a tal punto che lo studio prima o poi diventerà una fissazione ma questo perchè voglio realizzare dei miei progetti e per farlo mi serve studio e soldi.
Detto questo ho degli obbiettivi.
Il problema potrei essere io ma credo di essere un parziale Baudelaire con qualche pezzo di Leopardi. In una società come la nostra, anche la mia classe fa il suo ruolo. Sono complicato, non rido facilmente alle scemenze, non mi capisce nessuno, sono così lontano dalla normale opinione pubblica che mi sembra essere la pecora nera della classe, sono troppo diverso.
Loro (la classe) per socializzare e ridere, usano sempre termini volgari, io mi sono stufato; parlano sempre di sesso, ragazze, fanno gesti fallici, disegnano sempre le solite porcherie, insomma per il 60% del tempo che vivo in classe sento quello. Sento i casinisti che non hanno rispetto della mia calma, non hanno rispetto per le decisioni altrui, parlano ma non hanno quello che Mazzini diceva per unire l'Italia:"Pensiero ed Azione"
Mi sembra di vivere in classe, in una società basata sulla finzione, un'illusione ma in verità nessuno sa niente. Sono uno dei 2 che apre il libro con piacere, non sono mai stato aiutato e ho voti della media dell'8-9.
La letteratura italiana mi ha fatto capire il pensiero di Manzoni, Leopardi, Baudelaire, Verga, Naturalismo, Illuminismo e Romanticismo. Le ho apprese, le ho capite, le ho comprese ma i loro concetti erano e sono esatti per la varietà di situazioni che mi trovo ad affrontare dentro di me e fuori. Vedo gente vuota in classe, una vita che non vale la pena essere vissuta (riferendomi a loro), vedo dei corpi muoversi come cuore e cervello dettano.
Grazie alla storia ho capito la politica di oggi, non solo sono riuscito ad emulare dentro la mia testa, quella grinta, quello spirito rivoluzionario che i francesi generarono per liberare i popoli oppressi dai sovrani, ma ho capito quei diritti fondamentali che i grandi illuministi e romanticisti lottavano per averli, per vivere una vita dignitosa e devono essere difesi, mai dimenticati!!! Sono Uomini che hanno combattuto per noi ma stiamo dimenticando questi valori innegabili, non dobbiamo e non possiamo farlo. Ho capito il senso della diplomazia, democrazia, costituzione, parlamento, sovranità e il popolo.
E' difficile che un ragazzo come me si debba fare milioni di problemi per prevedere la reazione di una impoetica azione eppure, lo faccio ogni singolo istante della mia vita.
Io ho quella preoccupazione che mi porta ad andare avanti nello studio, mentre altri sono liberi e spaesati, quasi li invidio, passare le giornate all'aperto con persone diverse sarebbe fantastico. E' questo che fa la gente normale, io sono dannatamente associale, riesco ad osservare non solo lo spazio ed il tempo, ma anche ciò che va oltre; nella mia mente posso fare ciò che voglio, mi sento libero solo li.
Non è gradevole vedere un professore che guardandoti in faccia ti mette dal 5 al 6, non è bello sentire che ha 17-18 anni, uno studente che merita la bocciatura, viene aiutato e portato avanti, non c'è meritocrazia. Io mi impegno, questi copiano, loro non faticano mentre io si eppure li trovo sempre affianco a me.
La cosa che mi manda in bestia è quel professore che durante le verifiche fa copiare con il libro davanti ed io l'ho fatto per vedere cosa mi dava e lui cosa mi ha messo? 6.
Stessa verifica di un mio compagno; 8; un altro; 7; io 6
Ho provato in totale ben 2 volte ed alla seconda volta, questo professore ha minacciato la classe nel caso in cui il fatto qualcuno avesse scoperto qualcosa (ma lo sanno tutti, anche la preside i prof....) ci massacrava e tutti ma nessuno fa niente. Questo professore mi ha danneggiato, prende lo stipendio dal comune e non mi insegna niente ma il bello è che più della metà classe li va bene, non si lamenta di nulla ma alla fine su 27, solo 2 erano veramente contrari io ed un mio "amico"
In matematica abbiamo fatto 3 cose in 1 anno. Logaritmi, disequazioni e funzioni che pena...in 1 anno scolastico ma questo perchè? I miei compagni non capivano nulla (colpa loro e del prof), il programma è stato così lento che abbiamo fatto solo 1/4 del totale.
Io voglio andare all'università e devo fare la Quinta superiore e di conseguenza l'esame di stato. Non mi sento pronto ma non posso scaricare la colpa a quel sistema così obsoleto ed incorretto, io stesso devo agire (pensiero ed azione).
Sono così complesso che neanche i miei genitori mi capiscono, anzi nelle discussioni, grazie ai miei studi, li supero. Quando intervengo, mi accorgo di dire cose veramente sensate rispetto a 2 anni fa ma il registro linguistico e il senso della frase è così complesso che l'unica volta che mi rispondettero adeguatamente fu il prof di religione mentre il resto della classe si girò con una faccio sconvolta.
Bisogna avere la paura matta di non capire, perchè più so (sia in ambito politico, energia, truffe, società, atteggiamenti, educazione) maggiore è la rabbia che in me si percuote ma alla mia classe, a quelle 26 persone che si siedono sulla quelle dannate sedie, non gli interessa per un semplice motivo, non hanno un minimo di stress e di preoccupazione per il proprio futuro.
Salve a tutti
Ho un problema con la scuola ma per non generalizzare troppo dico solo: "Ho un problema con i miei compagni e i prof"
Non intendo tutti i prof, 2 su 6 si salvano il resto non ne voglio parlare.
Sono un ragazzo di 18 anni che non si accontenta mai quando si deve studiare, punto sempre più in alto a tal punto che lo studio prima o poi diventerà una fissazione ma questo perchè voglio realizzare dei miei progetti e per farlo mi serve studio e soldi.
Detto questo ho degli obbiettivi.
Il problema potrei essere io ma credo di essere un parziale Baudelaire con qualche pezzo di Leopardi. In una società come la nostra, anche la mia classe fa il suo ruolo. Sono complicato, non rido facilmente alle scemenze, non mi capisce nessuno, sono così lontano dalla normale opinione pubblica che mi sembra essere la pecora nera della classe, sono troppo diverso.
Loro (la classe) per socializzare e ridere, usano sempre termini volgari, io mi sono stufato; parlano sempre di sesso, ragazze, fanno gesti fallici, disegnano sempre le solite porcherie, insomma per il 60% del tempo che vivo in classe sento quello. Sento i casinisti che non hanno rispetto della mia calma, non hanno rispetto per le decisioni altrui, parlano ma non hanno quello che Mazzini diceva per unire l'Italia:"Pensiero ed Azione"
Mi sembra di vivere in classe, in una società basata sulla finzione, un'illusione ma in verità nessuno sa niente. Sono uno dei 2 che apre il libro con piacere, non sono mai stato aiutato e ho voti della media dell'8-9.
La letteratura italiana mi ha fatto capire il pensiero di Manzoni, Leopardi, Baudelaire, Verga, Naturalismo, Illuminismo e Romanticismo. Le ho apprese, le ho capite, le ho comprese ma i loro concetti erano e sono esatti per la varietà di situazioni che mi trovo ad affrontare dentro di me e fuori. Vedo gente vuota in classe, una vita che non vale la pena essere vissuta (riferendomi a loro), vedo dei corpi muoversi come cuore e cervello dettano.
Grazie alla storia ho capito la politica di oggi, non solo sono riuscito ad emulare dentro la mia testa, quella grinta, quello spirito rivoluzionario che i francesi generarono per liberare i popoli oppressi dai sovrani, ma ho capito quei diritti fondamentali che i grandi illuministi e romanticisti lottavano per averli, per vivere una vita dignitosa e devono essere difesi, mai dimenticati!!! Sono Uomini che hanno combattuto per noi ma stiamo dimenticando questi valori innegabili, non dobbiamo e non possiamo farlo. Ho capito il senso della diplomazia, democrazia, costituzione, parlamento, sovranità e il popolo.
E' difficile che un ragazzo come me si debba fare milioni di problemi per prevedere la reazione di una impoetica azione eppure, lo faccio ogni singolo istante della mia vita.
Io ho quella preoccupazione che mi porta ad andare avanti nello studio, mentre altri sono liberi e spaesati, quasi li invidio, passare le giornate all'aperto con persone diverse sarebbe fantastico. E' questo che fa la gente normale, io sono dannatamente associale, riesco ad osservare non solo lo spazio ed il tempo, ma anche ciò che va oltre; nella mia mente posso fare ciò che voglio, mi sento libero solo li.
Non è gradevole vedere un professore che guardandoti in faccia ti mette dal 5 al 6, non è bello sentire che ha 17-18 anni, uno studente che merita la bocciatura, viene aiutato e portato avanti, non c'è meritocrazia. Io mi impegno, questi copiano, loro non faticano mentre io si eppure li trovo sempre affianco a me.
La cosa che mi manda in bestia è quel professore che durante le verifiche fa copiare con il libro davanti ed io l'ho fatto per vedere cosa mi dava e lui cosa mi ha messo? 6.
Stessa verifica di un mio compagno; 8; un altro; 7; io 6
Ho provato in totale ben 2 volte ed alla seconda volta, questo professore ha minacciato la classe nel caso in cui il fatto qualcuno avesse scoperto qualcosa (ma lo sanno tutti, anche la preside i prof....) ci massacrava e tutti ma nessuno fa niente. Questo professore mi ha danneggiato, prende lo stipendio dal comune e non mi insegna niente ma il bello è che più della metà classe li va bene, non si lamenta di nulla ma alla fine su 27, solo 2 erano veramente contrari io ed un mio "amico"
In matematica abbiamo fatto 3 cose in 1 anno. Logaritmi, disequazioni e funzioni che pena...in 1 anno scolastico ma questo perchè? I miei compagni non capivano nulla (colpa loro e del prof), il programma è stato così lento che abbiamo fatto solo 1/4 del totale.
Io voglio andare all'università e devo fare la Quinta superiore e di conseguenza l'esame di stato. Non mi sento pronto ma non posso scaricare la colpa a quel sistema così obsoleto ed incorretto, io stesso devo agire (pensiero ed azione).
Sono così complesso che neanche i miei genitori mi capiscono, anzi nelle discussioni, grazie ai miei studi, li supero. Quando intervengo, mi accorgo di dire cose veramente sensate rispetto a 2 anni fa ma il registro linguistico e il senso della frase è così complesso che l'unica volta che mi rispondettero adeguatamente fu il prof di religione mentre il resto della classe si girò con una faccio sconvolta.
Bisogna avere la paura matta di non capire, perchè più so (sia in ambito politico, energia, truffe, società, atteggiamenti, educazione) maggiore è la rabbia che in me si percuote ma alla mia classe, a quelle 26 persone che si siedono sulla quelle dannate sedie, non gli interessa per un semplice motivo, non hanno un minimo di stress e di preoccupazione per il proprio futuro.
Vorrei che qualcuno mi dimostri che ho torto.
Modificato da MoMy