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kiso97

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  1. [PLAIN]Re: [uFFICIALE] Moddingstudio OS[/PLAIN] quando lo rilascerai?
  2. kiso97

    WWDC 2010

    Io penso di esercì!!!!!!!! Quali sono i vantaggi del 4.o?
  3. kiso97

    sfondi psp

    Belli. Ora ne faccio uno anch'io
  4. kiso97

    Richiesta Gemellaggio!

    spammmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm. devi prima chiedere a bus
  5. kiso97

    cercasi

    si misteryellow misteryellow misteryellow misteryellow aahahahahaahahah misteryellow misteryellow misteryellow misteryellow
  6. il problema è che ha bisogno del cavo di alimentazione
  7. a me solo io non guadagno niente a scuola
  8. il touch srenn dell'iped è buono ho è come l'iphone cinese?
  9. la punteggiatura è un optional? ...cosa vorresti dire? io ho un iphone cinese e il toch ma schifo
  10. ma il toch è buono sembra che schiacci forte
  11. kiso97

    cercasi

    Sono tranquilllo tanto alle medie non bocciano mai
  12. kiso97

    cercasi

    grazie a tutti ho finito la tesina devo solo aggiungere l'arte e aggiustarla un po e mettere qualche immagine
  13. kiso97

    cercasi

    hai sbagliato una cosa io intendevo guerra e pace come che cose la guerra che cose la pace
  14. kiso97

    cercasi

    allora, la prima guerra mondiale ora è finita e fu in europa, guerra e pace non lo letto quindi non ti so' dire niente, il giappone è uno stato dove c'è la Nintendo, per l'espressionismo gi fai una brutta faccia e quel'altro non so che sia. scrivigli così Dubito che la prof sappia che cos'è la nintendo la mia prof d'italiano ha circa 30/40 anni e non sa che cos'è la Wii da poco ha scoperto la Ps1 (è la mia prof di 1° superiore) 1)[spoiler:33nthyqi]La resistenza della Russia contro l'invasione napoleonica, dalla guerra del 1805 alla campagna del 1812, è il drammatico sfondo su cui si svolgono le vicende di innumerevoli personaggi, famiglie aristocratiche, contadini, soldati. Si distinguono il principe Andrej Bolkonskij, il conte Pierre Bezuchov, suo amico, e Natasa Rostov, ciascuno in cerca di una risposta alla sua inquietudine esistenziale. Alla vita mondana di Mosca si contrappone la calma della campagna nella casa dei Bolkonskij, dove vivono il padre di Andrej e la sorella Maria. La guerra sconvolge questo mondo. Comandante delle armate russe è il generale Kutuzov che ai piani strategici di Napoleone oppone la fiducia nelle leggi naturali, per le quali alla fine il nemico verrà sconfitto dalla steppa russa e dalla generosità e dal coraggio della sua gente. Andreij si arruola e combatte ad Au-sterlitz. Quando torna e la moglie muore dandogli un figlio, sente finita la propria vita. L'amore per Natasa, allegra e dolcissima, riaccende in lui l'entusiasmo e la voglia di vivere, ma Natasa si lascia sedurre dal fascino di Anatolij Kuragin e rompe il fidanzamento. Ritrova Andreij mortalmente ferito a Borodino e lo assiste con amore mentre lo trasportano durante la ritirata che precede l'incendio di Mosca. In punto di morte Andreij trova la serenità a lungo cercata nella fede cristiana, perdona Anatolij, che ferito ha subito l'amputazione di una gamba, e così intcriormente pacificato muore. Pierre, corteggiato per la sua ricchezza dalle fanciulle del bel mondo, ha sposato la bella e infedele Elena, sorella di Anatolij, che morirà misteriosamente. Il matrimonio è infelice e Pierre è anche costretto a battersi in duello col rivale Dolochov. Quando all'arrivo dei Francesi Mosca viene data alle fiamme dagli abitanti pur di non consegnarla al nemico, Pierre s'illude di risolvere la situazione da solo e medita di uccidere Napoleone. Finisce in carcere, dove incontra un misero contadino Platonov Karataev, genui: sione del popolo russo, che gli mostra nella verso gli umili e nella cristiana accettazione prove della vita la via per una rinascita sp guerra finita Pierre rivede Natasa, che egli ; gamente amato e che ora accetta di sposarlo, lui anche Natasa trova pace e una propria vi ca nel ruolo di moglie e madre. Maria Bolkc sa il fratello di Natasa Nikolaj Rostov.[/spoiler:33nthyqi] 2)[spoiler:33nthyqi]Appunti e notizie sulla grande guerra raccolti in una tesina sulla prima guerra mondiale. Quando iniziò la prima guerra mondiale, le cause dello scoppio del primo conflitto e la fine della grande guerra, tutti i principali avvenimenti riassunti in una breve tesina sulla prima guerra mondiale. Le cause: * Il contrasto Franco-germanico: a seguito fella sconfitta francese di Sedan e la cessione dell’Alsazia e della Lorena alla Germania. * Il contrasto anglo-germanico: la corsa agli armamenti della Germania e la costituzione di una potente flotta, minò la supremazia inglese sui mari. * I fermenti nazionalistici nell’impero austro-ungarico che cercavano l’indipendenza o il distacco dall’Impero austriaco. * L’aggressiva politica della Russia nei Balcani, che si opponeva al tentativo dell’Austria di rafforzare la propria influenza in quella zona. * La corsa agli armamenti effettuata da tutti gli Stati su pressione dei grandi industriali, che si arricchivano proprio con la vendita delle armi. La causa scatenante della guerra fu l’assassinio del futuro erede al trono austriaco, l’arciduca Francesco Ferdinando. L'assassinio avvenne mentre Francesco Ferdinando attraversava Sarajevo su un auto scoperta. L’attentatore era uno studente bosniaco, Gravilo Princip, militante di un’organizzazione irredentista che risiedeva in Serbia e tollerata da parte del governo serbo. Lo scoppio della prima guerra mondiale: L’Austria inviò alla Serbia un ultimatum con il quale imponeva la partecipazione di funzionari austriaci alle indagini dell’attentato. La Serbia non accettò e l’Austria, il 28 luglio 1914, dichiarò guerra a essa. Nel giro di un mese il conflitto assunse vaste proporzioni. Si formarono due schieramenti: da una parte Austria e Germania (Imperi Centrali), poi Bulgaria e Impero turco, dall’altra prima Francia Inghilterra e Russia (Triplice Intesa) al fianco della Serbia. A fianco della triplice intesa scesero in guerra il Giappone e gli Stati Uniti, che portò con se altri Paesi, con i quali formarono gli “Alleatiâ€. L’Italia si dichiarò neutrale fino al 24 maggio 1915. Con il Patto di Londra (26 aprile 1915) chiuse i rapporti con la Triplice Alleanza si schierò con l’Intesa. La guerra di trincea: Col passare del tempo il conflitto si tramutò in una guerra di trincea . La Francia e l’Inghilterra avevano praticato un blocco del commercio marittimo ai danni dell’imperi centrali tagliando a questi ogni rifornimento. I tentativi della flotta tedesca di lasciare i porti del mare del Nord veniva sistematicamente bloccati dalle corazzate inglesi. Per ovviare a questa situazione la Germania diede inizio alla guerra sottomarina, utilizzando i piccoli e micidiali sottomarini: gli U- Boote. Una delle caratteristiche che distinse la prima guerra mondiale dalle guerre che l'avevano preceduto fu che il conflitto del 1914-18 coinvolse non soltanto eserciti e governi, ma anche le popolazioni civili. La guerra di trincea impose sacrifici non soltanto ai soldati ma anche alle popolazioni che soffrirono gravi restrizioni. Nel 1917 la situazione alimentare divenne particolarmente critica in Austria e in Germania. In Russia e in Italia le cose non andavano meglio. Alle difficoltà per reperire i generi alimentari si aggiunsero una crescente inflazione e la diffusione di malattie come il tifo la tubercolosi e il colera. All’inizio la guerra fu accolta in ogni paese con entusiasmo e anche i partiti socialisti europei malgrado la loro iniziale opposizione, avevano poi appoggiato la scelta di entrare in guerra. L’immobilismo della guerra di trincea sembrava però allontanare la fine del conflitto. In molti paesi, come Francia, Inghilterra e Italia si formarono dei governi coalizione nazionale, ma questo non evitò in questi paesi il nascere di correnti che si opponevano alla guerra. I lavoratori entrarono in sciopero e dettero vita a manifestazioni spesso violente e sul fronte si ebbero i primi casi di diserzione, alimentati da un clima di rassegnazione presente tra i soldati al fronte. La rivoluzione russa e la scesa in campo degli Stati Uniti d'America: IL 1917 fu un anno molto segnato dalla rivoluzione russa e l’intervento degli stati uniti nel conflitto. Il 3 marzo del 1918 venne firmata la pace tra russi e tedeschi, la resa della Russia dava respiro agli imperi centrali ma determinante fu la decisione degli Stati Uniti di entrare in guerra a fianco dell’intesa. Fin dall’inizio del conflitto gli aiuti economici degli americani erano stati fondamentali per gli eserciti anglo-francesi. Caporetto e la fine della prima guerra mondiale: Dopo il ritiro della Russia, Austria e Germania hanno concentrato tutte le loro forze sul Fronte italiano; Il 24 ottobre fu sferrato un attacco a Caporetto a cui L’esercito italiano affiancato da Cadorna non riuscì a resistere. La “rotta†di Caporetto testimoniò la disorganizzazione,l’incapacità strategica e la mancanza di compattezza delle truppe italiane. Quando tutto sembrava perduto il paese diede prova di un forte capacità di reazione e formò un governo di solidarietà nazionale con a capo Vittorio Emanuele Orlando. Cadorna fu destituito e il comando dell’esercito fu affidato al generale Armando Diaz. Per ottenere di nuovo la fiducia dei soldati il governo promise vantaggi economici per il dopo guerra, inclusa una distribuzione di terre ai contadini. Grazie a questo progetto e ad una mobilitazione eccezionale Diaz ri8uscvì ad arginare la rotta delle truppe italiane. Nella primavera del 1918 l’esercito tedesco sferrò una grande offensiva per cercare dei piegare la Francia. Tra Marzo e Luglio il fronte occidentale venne sfondato più volte e le truppe tedesche penetrarono nelle linee degli anglo-francesi; I quali sferrarono un violento e vittorioso contrattacco che sfondò il fronte tedesco. L’imperatore tedesco propose un armistizio, ma il comando dell’Intesa pretese una resa totale. Dopo aver resistito con successo agli attacchi austriaci L’esercito italiano Riuscì a sconfiggerli definitivamente a Vittorio Veneto il 24 ottobre 1918. L’Austria firmò l’armistizio il 4 Novembre 1918 e la Germania l’11. La grande guerra era finita ma si lasciava alle spalle una pesante eredità di distruzioni economiche, di conflitti sociali e di tensioni politiche. Il periodo che precedette il primo conflitto mondiale fu caratterizzato da unperiodo relativamente stabile e pacifico, che degenerò a partire dal 1914: il mondo intero fu letteralmente sconvolto in proporzioni fino allora ancora sconosciute. Sono molte le ragioni per cui la Prima Guerra Mondiale, conosciuta anche con il nome di “Grande Guerra†si differenziò nettamente da tutte quelle che la precedettero. Per la prima volta furono coinvolte in un conflitto nato nel cuore dell'Europa anche le potenze extra-europee, come Giappone e Stati Uniti. Inoltre la 1 Guerra Mondiale fu caratterizzata dall'utilizzo da parte di tutte le nazioni coinvolte di uno spiegamento di forze senza precedenti e dall’utilizzo di nuove armi: gli aerei, inventati pochi decenni prima, i carri armati e sottomarini. Fu introdotto anche l’utilizzo delle più devastanti armi chimiche. Ma il motivo principale che differenzio la Prima Guerra Mondiale da tutti gli altri conflitti antecedenti furono gli effetti: si trattò proprio di una guerra “totaleâ€, che coinvolse tutta la compagine degli Stati belligeranti: non solo a livello bellico, ma anche economico, amministrativo e politico. Notevole, inoltre, l’utilizzo di mirate campagne propagandistiche. Le cause del conflitto sono da ricercarsi, da una parte, nella crisi dei rapporti internazionali europei, dall’altra, nella rapida e significativa ascesa della Germania a potenza navale, con conseguenti ripercussioni sul mondo coloniale. Inoltre, nei movimenti nazionalisti e irredentisti, specie nelle seguenti zone strategiche dell’Europa: Balcani, Alsazia, Lorena, Trentino e Trieste. Il pretesto fu dato dall’attentato a Sarajevo, ai danni dell’erede al trono austriaco Francesco Ferdinando, da parte di un indipendentista slavo. L’Austria mandò immediatamente un ultimatum alla Serbia, la quale, rifiutandosi di scendere a patti, emise la dichiarazione di guerra il 28 luglio del 1914. Il sistema delle alleanze fu presto stabilito. Da una parte si schierarono l’Austria e la Germania, dall’altra l’Inghilterra, la Francia e la Russia, mobilitate in difesa della Serbia. La Germania invase quindi la Francia, passando attraverso il Belgio e violandone così la neutralità , cosa che suscitò molto scalpore soprattutto in Inghilterra, che per questo motivo scese in campo al fianco delle truppe francesi. L’intenzione tedesca era di portare avanti una “guerra di movimentoâ€, rapida e veloce, ma il tentativo fallì: il conflitto si rivelò lungo ed estenuante, in quel che fu definita una “Guerra di Trinceaâ€. Dopo l’avanzata tedesca in Francia ed il blocco continentale operato dalla flotta inglese, nel 1915 anche l’Italia entra in guerra. In quel periodo l’opinione pubblica era divisa i due fazioni, da una parte c’erano i “neutralistiâ€, dall’altra gli “interventistiâ€. Il 26 aprile del 1915, il governo italiano si alleò segretamente con la Triplice Intesa (Inghilterra, Francia, Russia), stipulando il Patto di Londra. Attraverso tale accordo, l’Italia si impegnava nella guerra contro l’Austria ed, in caso di vittoria, avrebbe dovuto ottenere le terre irredente di Trentino, l’Alto Adige, Trieste, Istria e della la città di Valona, in Albania. Il 23 maggio le truppe italiane entrarono in guerra. Sul fronte italo-austriaco, il conflitto si presentò subito estremamente lento, combattuto nelle trincee scavate nelle montagne del Friuli da soldati reclutati tra le fasce più povere della popolazione. Nel 1917, si ribaltò la situazione, con l’ingresso nel conflitto degli Stati Uniti a fianco della Triplice Intesa ed il ritiro della Russia, impegnata entro i propri confini con la Rivoluzione. L’offensiva austriaca divenne sempre più pressante, finché l’esercito italiano subì la famosa sconfitta di Caporetto, il 24 ottobre del 1917, con gravi ripercussioni anche sulla vita economica e sociale del Paese. Ebbero infatti inizio una serie di scioperi e di manifestazioni, tali da costringere il governo a fare grandi promesse ai soldati, al fine di risollevarne il morale, evitando defezioni ed ammutinamenti. Il 1918 fu l’anno decisivo del conflitto, che ne segnò anche la conclusione della Prima Guerra Mondiale con la vittoria della Francia. Sul fronte italo-austriaco, l’esercito italiano, guidato dal un nuovo generale Armando Diaz, riuscì a conquistare Trento e Trieste, stipulando un armistizio con l’Austria e giungendo finalmente alla pace. La Conferenza di Pace di Parigi penalizzò duramente i paesi perdenti, in particolar modo la Germania, facendo prevalere gli interessi delle due potenze europee: Francia ed Inghilterra. All’Italia furono concessi i territori di Trentino, Alto Adige, Trieste ed Istria. Dallo smembramento dell’impero austro-ungarico nacquero quindi nuove realtà territoriali e politiche: l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia. Rimase però sospesa la questione della città di Fiume, poiché non ne venne prevista l’annessione all’Italia. Fu così che, nel settembre del 1919, un gruppo di volontari guidato dal poeta Gabriele D’Annunzio, prese possesso della città , instaurandovi un governo definito “Reggenza del Carnaroâ€. In seguito, la città di Fiume venne liberata con il trattato di Rapallo, stipulato tra Italia e Jugoslavia. A livello internazionale, ad ogni modo, le soluzioni dei diversi trattati di pace si dimostrarono poco rispettose nei confronti delle varie identità nazionali, alimentando le cause che spinsero le potenze mondiali a scontrarsi in un novo e devastante conflitto mondiale.[/spoiler:33nthyqi] 3)[spoiler:33nthyqi]riassunto storia giappone Il Giappone (日本/日本国, Nihon o Nippon[1]?, ufficialmente Nihon-koku o Nippon-koku) è uno stato insulare dell'Asia Orientale. Situato nell'oceano Pacifico, giace ad est di Cina, Corea e Russia, allungandosi dal mare di Okhotsk a nord fino al Mar Cinese Meridionale a sud. I caratteri che compongono il nome del Giappone significano letteralmente "Origine del sole", perciò il Giappone è a volte conosciuto come «Paese del Sol Levante», un nome che deriva dalla posizione orientale del paese rispetto alla Cina. La sua capitale e principale città è TÅkyÅ. Con una superficie di 377.872 km², il Giappone è la sessantaduesima nazione per dimensioni. Comprende oltre 3.000 isole, le più grandi delle quali sono HonshÅ«, HokkaidÅ, KyÅ«shÅ« e Shikoku. La maggior parte delle isole del Giappone sono montagnose e molte sono vulcaniche, incluso il picco più alto, il Fuji. àˆ al decimo posto per numero di abitanti, con oltre 127 milioni di persone. La Grande Area di TÅkyÅ, con oltre 35 milioni di residenti, è la più grande area metropolitana del mondo. Le ricerche archeologiche indicano che era abitato già nel Paleolitico superiore. I primi riferimenti scritti al Giappone compaiono in brevi note in testi di storia cinese del I secolo. La storia giapponese è stata marcata da periodi alternati di isolamento e di influenze radicali dal mondo esterno. La sua cultura odierna è una miscela di influenze esterne e di sviluppi interni. Da quando è stata adottata la costituzione, il 3 maggio 1947, il Giappone è rimasto una monarchia costituzionale con un imperatore e un parlamento eletto; la Dieta è uno dei corpi legislativi più vecchi dell'Asia. Il Giappone è la seconda potenza economica mondiale per prodotto interno lordo, il più grande creditore internazionale, e il sesto principale esportatore ed importatore. àˆ membro delle Nazioni Unite, del G8, del G4, dell'OCSE e dell'APEC. Ere Jomon e Yayoi [modifica] I primi segni di civiltà risalgono al X millennio a.C. circa con la cultura JÅmon, caratterizzata dal mesolitico al neolitico da uno stile di vita semi sedentario cacciatore-raccoglitore e da una forma rudimentale di agricoltura. Il popolo Jomon produceva vasi di argilla decorati, spesso decorati con motivi realizzati premendo corde contro l'argilla umida. Alcuni dei più antichi esemplari di vasellame esistenti al mondo si trovano in Giappone. Il Periodo Yayoi, iniziato intorno al 300 a.C. segnò l'introduzione di nuove pratiche come la coltivazione del riso e la produzione di oggetti in bronzo e ferro, portate da immigrati dell'Asia continentale orientale.[4] Il Giappone compare per la prima volta in registrazioni scritte nell'Hou Hanshu cinese del 57 d.C., come «il popolo di Wa, formato da più di un centinaio di tribù». Nel III secolo secondo il Libro di Wei cinese il più potente regno giapponese nel III secolo era chiamato Yamataikoku, ed era governato dalla leggendaria regina Himiko. Era classica Il Grande Buddha nel tempio di TÅdai-ji, Nara, fuso originariamente nel 752 Il Grande Buddha nel tempio di TÅdai-ji, Nara, fuso originariamente nel 752 Il periodo Kofun, dal III secolo al VII secolo vide lo stabilirsi di un centro dominante politico basato nell'area di Yamato dove sorse la linea dinastica degli imperatori giapponesi. Il Buddhismo fu importato dal regno coreano di Baekje in Giappone, dove venne promosso dalla classe governante. (Il Giappone fornì supporto militare a Baekje.[5]) Il principe ShÅtoku si impegnò a diffondere il Buddhismo e la cultura cinese in Giappone. Gli viene attribuito l'aver portato una pace relativa al Giappone mediante la proclamazione della Costituzione di 17 articoli. Cominciando con gli Editti di riforma di Taika del 645 la corte Yamato intensificò l'adozione di pratiche culturali cinesi e riorganizzò il governo e il codice penale basandosi sulla struttura amministrativa cinese dell'epoca.[6] Ciò preparò la strada al dominio della filosofia confuciana in Giappone fino al XIX secolo. In questo periodo venne utilizzata per la prima volta la parola Nihon (日本, Nihon?) come nome per lo stato emergente. Il periodo Nara dell'VIII secolo segnò il primo emergere di un forte stato giapponese, centrato intorno alla corte imperiale nella città di HeijÅ (odierna Nara). La corte imperiale si trasferì brevemente a Nagaoka, e quindi a Heian KyÅ (ora KyÅto). Gli scritti storici del Giappone culminarono all'inizio dell'VIII secolo con le cronache epiche del Kojiki e del Nihon Shoki. Queste due cronache danno un resoconto leggendario delle origini del Giappone. Secondo esse il Giappone venne fondato nel 660 a.C. dall'imperatore Jinmu, un discendente della divinità shintoista Amaterasu (la dea del sole). Si dice che Jimmu sia l'antenato della dinastia imperiale, rimasta ininterrotta fino ai nostri giorni. Comunque secondo gli storici il primo imperatore realmente esistito fu l'imperatore ÅŒjin, sebbene la data del suo regno sia incerta.[citazione necessaria] Illustrazione dal Genji Monogatari. L'originale è conservato al Tokugawa Museum in Giappone. Illustrazione dal Genji Monogatari. L'originale è conservato al Tokugawa Museum in Giappone. Durante il periodo Heian (794-1185) fiorirono arte, poesia e letteratura autoctone, immortalate all'inizio dell'XI secolo dalla dama di corte Murasaki Shikibu nel Genji monogatari (Il racconto di Genji), il più antico racconto ancora esistente. I reggenti del clan Fujiwara controllarono la politica dell'epoca. Era medievale Il samurai Hasekura Tsunenaga, primo ambasciatore ufficiale giapponese alle Americhe e Europa, nel 1615. Il samurai Hasekura Tsunenaga, primo ambasciatore ufficiale giapponese alle Americhe e Europa, nel 1615. L'era medievale giapponese fu caratterizzata dell'emergere di una classe governante di guerrieri, i samurai. Nel 1185 in seguito alla sconfitta dei nemici del clan Taira, Minamoto no Yoritomo venne nominato ShÅgun e stabilì la sua base di potere a Kamakura nel 1192. Dopo la morte di Yoritomo un altro clan guerriero, il clan HÅjÅ, divennero reggenti per gli shÅgun. Lo shogunato Kamakura riuscì a respingere le invasioni mongole nel 1274 e nel 1281 con l'aiuto di una tempesta che venne interpretata dai giapponesi come un kamikaze, o "Vento Divino". Lo shogunato Kamakura durò altri cinquant'anni e venne infine spodestato da Ashikaga Takauji nel 1333. Il successivo shogunato Ashikaga non riuscì a controllare i signori della guerra feudali (daimyÅ) e scoppiò una guerra civile. La guerra ÅŒnin (1467-1477) viene generalmente considerata come l'anticamera degli "Stati in guerra" o periodo Sengoku. Nel XVI secolo commercianti e missionari portoghesi raggiunsero per la prima volta il Giappone, iniziando il periodo Nanban ("barbari meridionali") di attivi scambi commerciali e culturali tra il Giappone e l'Occidente, introducendo anche la religione Cattolica. Oda Nobunaga conquistò numerosi altri daimyo utilizzando tecnologie e armi da fuoco europee ed era sul punto di unificare la nazione quando venne assassinato ("Incidente di HonnÅji") nel 1582. Toyotomi Hideyoshi succedette a Nobunaga e unificò la nazione nel 1590. Hideyoshi tentò due volte di invadere la Corea ma venne ogni volta arrestato dalle forze coreane e della dinastia Ming cinese. In seguito a numerose sconfitte e alla morte di Hideyoshi le truppe giapponesi vennero ritirate nel 1597. Periodo Edo Una Nave shuinsen del 1634, che furono usate per il commercio con l'Asia. Una Nave shuinsen del 1634, che furono usate per il commercio con l'Asia. Dopo la morte di Hideyoshi, Tokugawa Ieyasu sfruttò la sua posizione di reggente del figlio di Hideyoshi, Toyotomi Hideyori, e i conflitti sorti tra i lealisti del clan Toyotomi, per ottenere il supporto di diversi signori della guerra da tutto il Giappone. Quando scoppiò la guerra aperta sconfisse i clan rivali nella battaglia di Sekigahara nel 1600. Ieyasu venne nominato shÅgun nel 1603 e stabilì lo shogunato Tokugawa a Edo (la moderna TÅkyÅ). Dopo aver sconfitto il clan Toyotomi all'assedio di Osaka nel 1614 e nel 1615 i Tokugawa divennero i governanti del Giappone, imponendo un sistema feudale centralizzato con lo shogunato Tokugawa a capo dei domini feudali. Dopo la morte di Ieyasu, lo shogunato Tokugawa instaurò diverse misure per controllare i daimyo, tra cui la politica sankin-kÅtai di rotazione forzata della residenza tra i feudi e Edo. Nel 1639, lo shogunato iniziò la politica isolazionista del sakoku («paese chiuso») che diede due secoli e mezzo di tenue unità politica conosciuto come periodo Edo. Questo viene spesso considerato come l'apice della cultura medievale giapponese. Lo studio delle scienze occidentali, conosciuto come rangaku, continuò in questo periodo mediante contatti con l'enclave olandese di Dejima a Nagasaki. Il periodo Edo vide la nascita del kokugaku, letteralmente «studi giapponesi», sebbene più correttamente rappresenti lo studio delle origini del Giappone da parte dei giapponesi stessi.[7] Yamaga Soko è uno stratega che sostenne i princìpi del Bushido. Le sue idee ebbero una forte influenza sui Quarantasette Ronin e il SonnÅ jÅi. Giappone moderno Il 31 marzo 1854, il commodoro Matthew Perry e le "Navi Nere" della marina degli Stati Uniti forzarono l'apertura del Giappone all'Occidente con la Convenzione di Kanagawa. La guerra Boshin del 1867-1868 condusse all'abdicazione dello shogunato e alla restaurazione Meiji instaurando un governo centrato intorno all'imperatore. Il Giappone adottò numerose istituzioni occidentali, inclusi un sistema legale, un esercito moderno e un sistema parlamentare, quest'ultimo La capitale: Tokyo La lingua: giapponese La moneta: yen La superficie: 372.824 kmq Forma di governo: Monarchia costituzionale Popolazione: 127.619.000 ab. Densità : 342 ab./kmq La popolazione La dinamica demografica è caratterizzata da una crescita naturale prossima allo zero. La speranza di vita media e la percentuale di popolazione anziana è tra le due più alte del mondo. Sono presenti, oltre alle comunità straniere, AINU che contano poche migliaia di persone. Crescita annua: 0.2% Crescita naturale: 1.4% Fecondità : 1.3% Natalità : 9.2% Mortalità : 7.8% Mortalità infantile: 3% Speranza di vita: M 78 anni F 85 anni Matrimoni: 6% Divorzi: 2.3% Numero famigli: 46.782.382 Media componenti: da 2 a 7 persone Popolazione urbana: 78.9% Stranieri: 1.851.758 di cui Coreani 625.422, Cinesi 424.282, Brasiliani 268.332, Filippini 169.359, Peruviani 51.772, Statunitensi 47.970, Thailandesi 33,736, Vietnamiti 21.050, Inglesi 18.508 e Italiani 1.815 Gruppi etnici: Giapponesi 98.6%, Coreani 0.5%, Cinesi 0.3%, altri 0.6% Religione: shintoisti e buddisti 90.8%, cristiani 1.2%, altri 8% L'ambiente fisico e climatico Il Giappone è uno Stato posto fra il mar del Giappone e l'oceano Pacifico. àˆ costituito da un vasto arcipelago, composto di quattro grandi isole (Hokkoaido, Honshu, Shikoku e Kyushu) e da 3.000 altre isole di piccole e piccolissime dimensioni. Il territorio è quasi totalmente montuoso e soggetto al rischio di catastrofi naturali. L'arcipelago si trova sulla rotta di tifoni. Buona parte delle montagne, è costituita da vulcani, molti dei quali attivi. Anche i terremoti sono frequenti, non di rado accompagnato da maremoti, con effetti disastrosi. Vulcanesimo e sismicità hanno una causa unica: sono dovuti al fatto che le isole poggiano sui bordi di una piattaforma continentale, che lentamente sta sprofondando nell'antistante fossa oceanica. Il clima è assai vario: le piogge sono abbondanti; sulle montagne nevica intensamente e si formano vasti ghiacciai; le estati sono molto calde e gli inverni molto freddi. Questo è dovuto al monsone proveniente da sud e dai venti freddi siberiani in arrivo dal nord. Anche il Giappone si trova a dover affrontare gravi problemi ambientali, come l'effetto serra. Economia Il settore primario Il Giappone non ha l'ambientazione di diventare grande esportatore di beni alimentari. Al contrario deve sforzarsi di ricavare dai terreni disponibili, che non sono vasti, le risorse per sostenere una popolazione che per lungo tempo è cresciuta ininterrottamente e che solo negli ultimi anni ha visto un rallentamento. Per far ciò, si sfrutta ogni lembo di terreno, si creano terrazzi lungo i versanti delle colline, sui quali sono coltivati prodotti d'ogni genere, persino il riso. Come in tutto l'Estremo Oriente, il riso è il prodotto principale e, con i pesci e i crostacei, la base dell'alimentazione. Zucchero di canna e da barbabietola sono prodotti in grandi quantità [/spoiler:33nthyqi] 4)[spoiler:33nthyqi]Il termine espressionismo indica, in senso molto generale, un’arte dove prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà , così da accentuarne i valori emozionali ed espressivi. In tal senso, il termine espressionismo prende una valenza molto universale. il termine «espressionismo» è sinonimo di deformazione. Nell’ambito delle avanguardie storiche con il termine espressionismo indichiamo una serie di esperienze sorte soprattutto in Germania, che divenne la nazione che più si identificò, in senso non solo artistico, con questo fenomeno culturale. Alla nascita dell’espressionismo contribuirono diversi artisti operanti negli ultimi decenni dell’Ottocento. In particolare possono essere considerati dei pre-espressionisti Van Gogh, Gauguin, Munch. In questi pittori sono già presenti molti degli elementi che costituiscono le caratteristiche più tipiche dell’espressionismo: l’accentuazione cromatica, il tratto forte ed inciso, la drammaticità dei contenuti. Il primo movimento che può essere considerato espressionistico nacque in Francia nel 1905: i Fauves. Con questo termine vennero dispregiativamente indicati alcuni pittori che esposero presso il Salon d’Automne quadri dall’impatto cromatico molto violento. Fauves, in francese, significa «belve». Di questo gruppo facevano parte Matisse, Vlaminck, Derain, Marquet ed altri. La loro caratteristica era il colore steso in tonalità pure. Le immagini che loro ottenevano erano sempre autonome rispetto alla realtà . Il dato visibile veniva reinterpretato con molta libertà , traducendo il tutto in segni colorati che creavano una pittura molto decorativa. Alla definizione dello stile concorsero soprattutto la conoscenza della pittura di Van Gogh e Gauguin. Da questi due pittori i fauves presero la sensibilità per il colore acceso e la risoluzione dell’immagine solo sul piano bidimensionale. Nello stesso 1905 che comparvero i Fauves si costituì a Dresda, in Germania, un gruppo di artisti che si diede il nome «Die Brà¼cke» (il Ponte). I principali protagonisti di questo gruppo furono Ernest Ludwig Kirchner e Emil Nolde. In essi sono presenti i tratti tipici dell’espressionismo: la violenza cromatica e la deformazione caricaturale, ma in più vi è una forte carica di drammaticità che, ad esempio, nei Fauves non era presente. Nell’espressionismo nordico, infatti, prevalgono sempre temi quali il disagio esistenziale, l’angoscia psicologica, la critica ad una società borghese ipocrita e ad uno stato militarista e violento. Alla definizione dell’espressionismo nordico fu determinante il contributo di pittori quali Munch. E, proprio da Munch, i pittori espressionisti presero la suggestione del fare pittura come esplosione di un grido interiore. Un grido che portasse in superficie tutti i dolori e le sofferenze umane ed intellettuali degli artisti del tempo. Un secondo gruppo espressionistico si costituì a Monaco nel 1911: «Der Blaue Reiter» (Il Cavaliere Azzurro). Principali ispiratori del movimento furono Wassilj Kandinskij e Franz Marc. Con questo movimento l’espressionismo prese una svolta decisiva. Nella pittura fauvista, o dei pittori del gruppo Die Brà¼cke, la tecnica era di rendere «espressiva» la realtà esterna così da farla coincidere con le risonanze interiori dell’artista. Der Blaue Reiter propose invece un’arte dove la componente principale era l’espressione interiore dell’artista che, al limite, poteva anche ignorare totalmente la realtà esterna a se stesso. Da qui, ad una pittura totalmente astratta, il passo era breve. Ed infatti fu proprio Wassilj Kandiskij il primo pittore a scegliere la strada dell’astrattismo totale Il gruppo Der Blaue Reiter si disciolse in breve tempo. La loro ultima mostra avvenne nel 1914. nell’ambito della Bauhaus, la scuola d’arte applicata fondata nel 1919 dall’architetto Walter Gropius. l’attività didattica di Kandiskij e Klee contribuì in maniera determinante a fondare i principi di una estetica moderna, trasformando l’espressionismo e l’astrattismo da un movimento di intonazione lirica ad un metodo di progettazione razionale di una nuova sensibilità estetica. van gogh era olandese...era consacrato come pastore ma in seguito fu allontanato perchè aprtecipava troppo alla povertà delle eprsone che aiutava...successivament eil fratello Theodore lo manda a Parigi dove si avvicina alle opere degli impressionisti apprendendo da loro il suo tipo di pennellata e dai realisti come Courbet l'usodi temi non usulai.La sua predilezione per le classi meno abbienti si denota in un dipinto come "I mangiatori di patate" oppure in soggetti come "le scarpe" (opera realistica inserita all'interno del dibattito sui generi pittorici di cui il amggiore e più nobile era la pittura dis toria). Era un grande amico di Gaugin e decide di creare una comune di artisti ad Arles dove verrà raggiunto per un breve periodo di tempo da gaugin. A seguito di una lite Gaugin lscia Van Gogh che si autopunisc etagliandosi l'orecchio destro (famosi i suoi autoritratti con la benda sull'orecchio)...in seguito viene ricoverato in una clinica per pazzi dall quale grazie ad un medico (al quale fa un ritratto) riesce ad uscire...nascono in questo periodo opere come i campi di grano con i corvi..infine si ammazza. A livello di opere è da notare che porta una rivoluzione all'interno dei contenuti: degno di rappresentazione è tutto il reale, le classi povere così come gli oggetti d'uso. Importante all'interno della sua produzione è l'attenzione al mondo orientale, giapponese in particolare noto attraverso stampe. Al periodo di amicizia con Gaugin risalgono opere come i girasoli, gli iris e in genere i quadri più luminosi, importante è il confronto tra le due sedie (di Vincent e di Gaugin, indicative delle differenti personalità dei due). Realizza inoltre numerosi utoritratti che permettono di seguire il suo percorso emotivo...si fanno via via che si va avanti negli anni sempre più contorti e turbati. Dimenticavo date di nascita e di morte: 1853-1890 munch TESINA DI ARTISTICA EDVARD MUNCH Edvard Munch Edvard Munch (1863-1944) è senz'altro il pittore che più di ogni altro anticipa l'espressionismo, soprattutto in ambito tedesco e nord-europeo. Egli nacque in Norvegia e svolse la sua attività soprattutto ad Oslo. In una città che, in realtà , era estranea ai grandi circuiti artistici che, in quegli anni, gravitavano soprattutto su Parigi e sulle altre capitali del centro Europa. Nella pittura di Munch troviamo anticipati tutti i grandi temi del successivo espressionismo: dall'angoscia esistenziale alla crisi dei valori etici e religiosi, dalla solitudine umana all'incombere della morte, dalla incertezza del futuro alla disumanizzazione di una società borghese e militarista. Del resto tutta la vita di Munch è stata segnata dal dolore e dalle sofferenze sia per le malattie che per problemi familiari. Iniziò a studiare pittura a diciasette anni, nel 1880. Dopo un soggiorno a Parigi, dove ebbe modo di conoscere la pittura impressionista, nel 1892 espose a Berlino una cinquantina di suoi dipinti. Ma la mostra fu duramente stroncata dalla critica. Egli, tuttavia, divenne molto seguito ed apprezzato dai giovani pittori delle avanguardie. Espose nelle loro mostre, compresa la celebre Secessione di Vienna del 1899. Il sorgere dell'espressionismo rese sempre più comprensibile la sua opera. E al pari degli altri pittori espressionisti fu anche egli perseguitato dal regime nazista che dichiarò la sua opera «arte degenerata». 82 sue opere presenti nei musei tedeschi vennero vendute. Egli morì in piena guerra, nel 1944, presso Oslo, lasciando tutte le sue opere al municipio della città . Nell'opera di Munch sono rintracciabili molti elementi della cultura nordica di quegli anni, soprattutto letteraria e filosofica: dai drammi di Ibsen e Strindberg, alla filosofia esistenzialista di Kierkegaard e alla psicanali di Sigmund Freud. Da tutto ciò egli ricava una visione della vita permeata dall'attesa angosciosa della morte. Nei suoi quadri vi è sempre un elemento di inquietudine che rimanda all'incubo. Ma gli incubi di Munch sono di una persona comune, non di uno spirito esaltato come quello di Van Gogh. E così, nei quadri di Munch il tormento affonda le sue radici in una dimensione psichica molto più profonda e per certi versi più angosciante. Una dimensione di pura disperazione che non ha il conforto di nessuna azione salvifica, neppure il suicidio. L'arte di Munch L'urlo 1885 Munch si spostò frequentemente da Oslo a Parigi e a Berlino, essendo la sua sensibilità e il suo gusto non limitati alle esperienze nazionali. Di questo suo contatto con le esperienze degli artisti europei a lui contemporanei esistono diverse testimonianze riscontrabili nelle sue opere. Per esempio, il tratto che caratterizza la sua pittura è l'inconfondibile linea curva dell'Art Nouveau, da lui depurata da leziosità e compiacimenti: nei dipinti di Munch i segni offrono descrizioni esatte, drammaticamente crude, della realtà .[/spoiler:33nthyqi] 5)[spoiler:33nthyqi]Statuto fondamentale della Monarchia di Savoia 4 marzo 1848, noto come Statuto Albertino dal nome del Re che lo promulgò Carlo Alberto di Savoia-Carignano, fu adottato dal Regno sardo-piemontese il 4 marzo 1848 e fu definito , «Legge fondamentale perpetua ed irrevocabile della Monarchia» sabauda. Il 17 marzo 1861, con la fondazione del Regno d'Italia, divenne la Carta costituzionale della nuova Italia unita e rimase formalmente tale fino al biennio 1944/'46 quando, con successivi decreti legislativi, fu adottato un regime costituzionale transitorio valido fino all'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana, il I gennaio 1948. In seguito ai moti promossi dalle classi borghesi, cui partecipò anche l'aristocrazia, nelle principali città del Regno di Sardegna, Carlo Alberto prese una serie di provvedimenti di stampo liberale:nel 1837 emanò il Codice Civile cui seguì il codice penale nel 1839,nel 1847 riformò la disciplina della censura (imposta da Vittorio Emanuele I) permettendo la pubblicazione di giornali politici.Creò,una Corte di Revisione (ossia di Cassazione) riducendo le competenze dei vecchi Senati e pubblicando il codice di procedura penale basato sulla pubblicità del dibattimento.Su ispirazione austriaca, aggiornò anche la composizione del Consiglio di Stato creato nel 1831e nel quale sarebbe venuto a chiamare due rappresentanti per ogni Divisione territoriale fra i Consiglieri delle Province componenti la Divisione.Con la concessione borbonica del febbraio,Carlo Alberto cedette e fece preparare una dichiarazione di principi che saranno alla base dello Statuto e che vennero proclamati al popolo l’8 febbraio 1848, tre giorni prima che il Granduca di Toscana prendesse la stessa decisione.Tali basi indicate in quattordici punti vennero concesse per la benevola generosità del sovrano,In questo modo, comunque, Carlo Alberto aveva tranquillizzato tanto i liberali quanto i democratici. Lo Statuto albertino è una carta ottriata,ossia concessa dal sovrano. .àˆ da notare come lo Statuto non sia mai qualificato con il termine costituzione.Lo Statuto definiva una forma di monarchia costituzionale e tese ad evolversi verso la differente forma di monarchia parlamentare, rivelando quindi una natura di costituzione flessibile.La prima modificazione che lo Statuto subirà sarà quella relativa alla bandiera, da quella con la coccarda azzurra a quella con la coccarda tricolore, in occasione della ribellione del Lombardo-Veneto.Lo Statuto albertino corrisponde a ciò che si definisce una costituzione breve, si limita ad enunciare i diritti (che sono per lo più libertà dallo Stato) e ad individuare la forma di governo.Riconosce il principio di eguaglianza, la libertà individuale, l'inviolabilità del domicilio, la libertà di stampa e la libertà di riunione.Per quanto riguardava la libertà religiosa,il Regno di Sardegna era uno Stato confessionale. La religione,si scrisse, "è quella Cattolica, Apostolica e Romana" e gli altri culti esistenti erano unicamente tollerati. La monarchia era costituzionale ed ereditaria secondo la legge salica; il Re era e restava capo supremo dello Stato e la sua persona rimaneva sacra ed inviolabile, anche se questo non significava che non dovesse rispettare le leggi,ma solo che non poteva essere oggetto di sanzioni penali.Il Re esercitava il potere esecutivo attraverso i ministri;la sovranità non apparteneva alla Nazione ,ma al Re, il quale,da sovrano assoluto, si trasformava in principe costituzionale per sua esplicita volontà e concessione.Decideva automaticamente circa il Governo ed il Parlamento e si limitava a fare le leggi (collettivamente, con l’apporto del Re e la sua sanzione).Nella prassi Carlo Alberto cercò di far in modo che il proprio Governo avesse la fiducia del Parlamento,Inizialmente i Ministri erano considerati come singoli collaboratori del Re, senza riconoscimenti ufficiali di loro riunioni in organi collegiali.Ciascuno dei ministri poteva essere sostituito se veniva meno il rapporto fiduciario con il Re.Il Parlamento era invece composto di due Camere:quella di nomina regia (Senato)e quella elettiva, la Camera dei Deputati I progetti di legge potevano essere promossi dai Ministri, dal Governo, dai parlamentari, oltre che dal Re. Per diventare legge dovevano essere approvati nello stesso testo da entrambe le Camere,e dovevano essere munite di sanzione regia Le due Camere ed il Re rappresentavano perciò, per lo Statuto, i “tre poteri legislativiâ€: bastava che uno fosse contrario per quella sessione ed il progetto non poteva più essere riprodotto.la Giustizia aveva il potere di grazia.Prima dello Statuto il Re aveva il potere discrezionale di nominare, promuovere, spostare e sospendere i suoi giudici. Ora veniva introdotta qualche garanzia in più per i cittadini e per i giudici, che dopo tre anni di esercizio, avevano garantita l’inamovibilità . La magistratura rappresentava quindi non un potere, ma un ordi[/spoiler:33nthyqi] ho gooooogleggiato molto spero che un pochino ti sia stato d'aiuto Io all'esame di 3 media ho solo detto storia(mussolini) e poi mi hanno mandato via (mancavano prof ) grazie 10000000000000000000000000 lo avrei fatto io solo che per ora internet mi fa i dispetti e mi fa collegare solo a ms . grazie rep +
  15. kiso97

    cercasi

    so che ms non è yahoo ma mi serve per finire la mia tesina per gli esami di 3 media : riassunto di guerra e pace riassunto 1° guerra mondiale riassunto Giappone riassunto espressionismo e munch o van gog riassunto statuto albertino e i confronti col la nostra costituzione grazie 100000000000000000000000000000000 in anticipo
  16. ciao in giro ho letto che si poteva usare un hd interno(di un vecchio pc) come eterno voi sapete come? si puo fare la stessa cosa con con u lettore cd grazie mille in anticipo
  17. kiso97

    [GUIDA] Installare Ubuntu

    Ti consiglio di installarlo da USB evitando WUBI ma puoi fare come preferisci... Con WUBI è più lento e non puoi vedere Windows la Ubuntu e Ubuntu da Windows. ok seguo il tuo consiglio. ma non ho capito l'ultimo pezzo. ma poi come lo disistallo?
  18. kiso97

    [GUIDA] Installare Ubuntu

    non ho mai istallato sistemi operativi quindi vorrei istallare nel mio netbook con windows (16 giga di hd e 1 giga di ram) ubuntu (per netbook) tenendo windos quale devo fare ? p.s. il mio netbook non ha lettore cd/dvd non c'è qualche modo per avviarlo da usb su qualsiasi pc?
  19. ciao vorrei utilizzare la mia stampante e il mio scanner (sono un unica macchina) collegati al pc fisso nel mio netbook senza dovere collegare il filo ma in rete. p.s. tutti e 2 i pc hanno una chiavetta wi-fi ciao e grazie in anticipo
  20. kiso97

    Nintendo Wii su iPod Touch

    allora anche il video che avevo postato io era cosi aveva anche la sensor bar sulla psp
  21. kiso97

    Nintendo Wii su iPod Touch

    se non è un fake vogliamo la guida!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! per me è un fake
  22. ma la wii sensorbar come capisce i movimenti se è collegata alla wii e non al pc
  23. [PLAIN]Re: [Tutorial] Testo Pseudo-Skypeish (Gimp)[/PLAIN] c'era il tutorial per photoshop
  24. Re: Download Notepad++ non c'era bisogno di postarlo google è nostro amico non scrivere post di aiuto ti ho gia detto come si fa
  25. kiso97

    ipad o ipod?

    Jack ma ti sei accorto che solo le cose che fai tu non sono assurde?
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