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Intervista a Mark Shuttleworth, creatore di Ubuntu!


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La nuova versione di Ubuntu, la 11.04, avrà ancora il desktop Unity, il quale ha debuttato con Ubuntu 10.10; la scelta è stata anche discussa al recente Codemotion di Roma.

Secondo Mark "Unity è la più grande novità di Ubuntu 10.10, uno dei nostri principali contributi all’open source. E funziona bene anche sul mio laptop!"

L'intervista è stata presa dal sito del mensile "Wired", cioè Wired.it.

 

Intervista:

 

Di recente nel tuo blog, hai scritto che “ è importante sapere che quello che faccio serve agli altri e contribuisce a rendere il mondo un posto migliore”. Però diversa gente accusa Ubuntu di prendere dall'open source molto più di quanto dia. Cosa ne pensi?

 

"Quando abbiamo iniziato, il mondo del free software era già pieno di persone brillanti e codice straordinario. Ho capito che Linux avrebbe avuto più codice dentro di sé di qualunque altro kernel, il cuore di un sistema operativo. Linux è il futuro, e non ha bisogno che gli aggiungiamo altro. Quello che serviva era focalizzarsi sull'utente finale. Rendere il software affidabile e bello, ponendo l'attenzione su ciò che usa la gente. Sviluppare documentazione e creare un ecosistema di supporto".

 

Quando hai conosciuto linux?

 

"Nel '94. Volevo creare un'internet company e Linux era il modo migliore per farlo. Ho iniziato a credere che il futuro dell'industria del software sarebbe stato l'open source, sostenuto da servizi commerciali. Mi sono detto: se ci credo davvero, devo fare qualcosa per farlo accadere".

 

Qual'è il valore dell'open source?

 

"Diciamo che è l'equivalente, nel campo dei software, di Wikipedia: tutti quelli che hanno la passione dei programmi possono contribuire a renderli migliori. Le industrie stanno attraversando una fase di rivoluzione partecipata: grazie alla collaborazione di persone che lavorano insieme pur trovandosi in diverse parti del mondo vengono realizzati prodotti sempre migliori. L'open source è un valore per chiunque, a partire da chi cerca qualità tecnologica a basso costo. Chi si occupa di innovazione ha inoltre il vantaggio di poter creare programmi innovativi in campi già ben sviluppati come database e linguaggi di programmazione o web, senza doverli creare dal nulla. Per questo l'open source è sfruttato da molte aziende web come Google, Yahoo, Ebay e Facebook".

 

E il valore di Ubuntu invece?

 

"Mi piace il fatto che sia gratuito e usato nelle scuole di tutto il mondo, ma al contempo è così valido che molte aziende lo scelgono e pagano Canonical per avere supporto. Dietro a Ubuntu ci sono persone in tutto il mondo che mettono il proprio tempo e la propria esperienza a disposizione per semplificare la vita ad altre persone. Una cosa senza prezzo! Lo chiamiamo Ubuntu e non Ubuntu Linux: per usarlo non hai bisogno di sapere cosa c'è sotto".

 

Perché Ubuntu è gratis e invece Canonical si fa pagare per il supporto?

 

"Perché Wikipedia non ti fa pagare? Perché il loro obiettivo è essere un luogo di collaborazione, non produrre Wikipedia. È lo stesso per noi. Non facciamo pagare Ubuntu perché la nostra missione è diffondere il free software. Vendiamo il supporto alle aziende che lo vogliono, per pagare il lavoro necessario a produrre Ubuntu. Decine di migliaia di persone contribuiscono a Ubunu e Canonical non può prendersi il merito di tutto".

 

Alla fine Canonical è un'azienda come un'altra...

 

"Abbiamo quasi 400 dipendenti in 30 stati. Ci ho investito molto, ma ora sta crescendo bene e non mi aspetto che faccia la carità: ha clienti nei principali mercati, nel settore dei pc, nella finanza e fra le grandi aziende. Alcune delle migliori pagano Canonical per aiutarle a trarne i maggiori vantaggi da Ubuntu".

 

Quante aziende sono passate al vostro sistema nell'ultimo anno?

 

"Impossibile dirlo. Alcune delle più grandi organizzazioni ci hanno scelto perché hanno trovato Ubuntu più sicuro, semplice da gestire e compatibile con le loro business strategy, nell'ottica di abbracciare il web e nella direzione degli open standard. E ovviamente per i costi ridotti. La Polizia e il Parlamento francese e una delle più grandi compagnie di assicurazioni europee sono alcuni degli esempi".

 

Ora anche Microsoft si è avvicinata all'open source. Che ne pensi?

 

"Il futuro è collaborativo e aperto, e se Microsoft vuole prosperare per altri 30 anni deve abbracciare l'open source. I loro rivali usano il free software in modo molto più sofisticato: MacOS di Apple è costruito su componenti open source, Android è open, Oracle ha la sua offerta Linux e distribuisce diversi prodotti open, Ibm è un player di alta qualità".

 

Torniamo a te. Ti sei auto-proclamato “benevolo dittatore per la vita” (Sabdfl) dell'universo Ubuntu. Cosa significa essere Sabdfl?

 

"Un estenuante e deliziosa responsabilità, che è un privilegio avere. Mi piace aiutare a scegliere fra milioni di opzioni, indicare la nostra strada. Ma il mio è solo un piccolo ruolo, che ho assunto quando ho capito che i tanti buoni progetti che incontravo avevano bisogno di una forte leadership per diventare una realtà coesa".

 

Com'è nata l'idea del “codice di condotta” per aderire alla comunità?

 

"Abbiamo realizzato che la cosa più importante era mantenere la community produttiva e felice. Quando hai molti appassioanti che lavorano insieme, possono nascere forti discussioni e questo può rovinare morale e motivazioni. Abbiamo detto: “Lo faremo insieme e ci tratteremo con rispetto”, e questa è stata una delle più grandi innovazioni di Ubuntu".

 

Nel 2002 sei andato nello spazio con la missione russa Soyuz TM-34, pagandoti, da civile, il biglietto (circa 20 milioni di dollari) e partecipando a esperimenti di ricerca su Aids e dna. Quale sistema operativo usava il tuo shuttle?

 

"Dos! E un sistema russo precedente. C'è qualcosa di rassicurante in un software così vecchio!"

 

Com'è la Terra vista dallo spazio?

 

"Affascinante. Ma la sua bellezza è molto fragile e l'impatto dell'uomo evidente. Abbiamo preso una strada pericolosa. Ci sono rimaste poche zone incontaminate, poche possibilità di tornare indietro. Il collasso economico del 2007 è stata la conseguenza dell'aver spinto il sistema finanziario oltre al punto di non ritorno. Stiamo facendo lo stesso col nostro ecosistema e se non ne prendiamo atto avremo pesanti conseguenze. Solo quando vedi la Terra da molto lontano ti rendi davvero conto di queste cose".

 

Ubuntu, o Linux se vuoi, è il più grande successo dell'ideologia comunista?

 

"Assolutamente no. Ho visto di persona come è stata ridotta la Russia dopo 70 anni di comunismo. Il free software è una competizione radicale e la competizione è il cuore del capitalismo. I capitalisti non sono più intelligenti dei comunisti, semplicemente non possono fare a meno di competere. Il capitalismo è difficile e i capitalisti preferiscono sempre trovare la strada per evitare la competizione, quindi servono regole ferree per mantenere le industrie sane e oneste. Non è colpa dei capitalisti, è la natura umana".

 

Apple è il nemico, come sostiene Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation?

 

"Apple è un avversario. Gli esseri umani sono inclini all'odio. Penso sia sbagliato usare un linguaggio che li aiuti a esprimerlo così bene. Noi abbiamo una visione differente dalle compagnie di software proprieraio. Crediamo che l'open serva a migliorare i prodotti, l'economia, l'innovazione e anche a farci divertire di più. Con tutto questo dalla nostra parte, non abbiamo bisogno di ricorrere al populismo rozzo e all'odio, ci basta fare un buon lavoro".

 

I vecchi sviluppatori di Linux accusano i nuovi hacker di trascurare il kernel per dedicarsi alle app per Android e iPhone. Il futuro di Internet sono le app, come sostiene Chris Anderson di Wired Usa?

 

"Esattamente , ma ricordiamoci che oggi ci sono molti più kernel hacker e sviluppatori che contribuiscono a Linux. Chi si lamenta dimentica che ci sono diversi progetti open source in giro per il mondo e che questi non riguardano più solo il computer".

 

Wired aveva proposto di assegnare il Nobel per la pace a Internet. Che ne pensi?

 

"Si sarebbe riconosciuto che la miglior via per la pace è far sì che i popoli si apprezzino imparino ad apprezzarsi reciprocamente. Quando abbiamo divergenze con i nostri amici non facciamo una guerra, cerchiamo una soluzione. E Internet aiuta la gente a fare amicizia e conoscere colleghi in ogni parte del mondo"

 

Fonte Wired.it

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