snuntipook Inviato 12 Febbraio 2011 Condividi Inviato 12 Febbraio 2011 Il motore di ricerca fornirà i dati sulle ricerche di materiale pirata. Presto toccherà anche a Facebook. Accusata di aver sin qui tratto lauti profitti dalla tecnologia AdSense con le ricerche che puntano a materiale coperto da copyright, Google starebbe per accordarsi con le major. Pare che sia stata invitata dai rappresentanti dei titolari dei diritti a rinunziare ad una parte dei profitti e a mettere a loro disposizione le ricerche indicizzate relativamente a file piratati. In linea di principio, pare che il gigante di Mountain View non sia alieno dal mettere a disposizione i dati di cui dispone; il problema sarebbe soltanto il prezzo, visto che richiederebbe "solo" 5 dollari ogni 1000 ricerche, il che comporterebbe un introito di qualche milione di dollari ogni anno. Inoltre, per non allarmare gli utenti e per non caricare troppo i server,Google vorrebbe limitare il numero effettivo delle ricerche mentre le major pretenderebbero di avere mano libera nello sfruttamento dei database, puntando sulla circostanza incontrovertibile che comunque andrebbero a contrastare un'attività illecita. Il sospetto tuttavia è che la richiesta delle major altro non sia che un "cavallo di Troia" e che in effetti i signori dell'intrattenimento punterebbero al controllo del traffico su YouTube, di cui Google è proprietaria, e che dopo gli accordi con varie case cinematografiche e discografiche sta vantando un vero e proprio boom nelle richeste di materiale legale. Il nodo della questione è che gli accordi con i detentori del copyright prevedono l'impossibilità di scaricare e distribuire il materiale protetto; e anche se Google si chiama fuori non essendo responsabile di quel che fanno i suoi utenti resta il fatto che il ripping, cioè la tecnica che trasforma un flusso in streaming in un file da conservare sul disco rigido, conta ormai a centinaia di migliaia i propri estimatori e affezionati utilizzatori. La prova starebbe nell'analisi delle cifre: il download illegale in peer to peer tramite eMule e simili sarebbe in netto calo, mentre starebbero aumentando in numero esponenziale i siti che indicizzano i file che è possibile scaricare con programmi come BitTorrent ritenuti (a torto) meno intercettabili. Altri ancora preferiscono connettersi direttamente a siti come Megaupload o Rapidshare sui quali, previa registrazione, è possibile trovare milioni di file piratati. Non è finita qui: si sussurra in giro che le major stiano per contattare anche Facebook stia per essere contattato a causa dell'elevato numero di file, spesso protetti, che viene scambiato sul sito. In attesa dell'estensione a livello planetario degli accordi dell'ACTA si leva per ora solitaria la voce del nostro Garante della privacy, il quale afferma che l'indirizzo IP è un dato sensibile e perciò protetto da qualsiasi divulgazione sinché un magistrato disponga motivatamente il contrario. Si tratta però di una voce nel deserto, destinata a essere soffocata tra breve poiché si obietta che l'indirizzo IP non è quello di una persona ma di una macchina, impersonale per definizione. Source: Zeus News - Google farà la spia per conto delle major http://copycat.kodeware.net/16.png Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora