È e a un po' di tempo che Google, la Microsoft e Nokia continuano a scontrarsi per solo business. Alla fine Google si è stufata e ha deciso (1 giorno fà) di cominciare ufficialmente e letteralmente la battaglia a Microsoft e Nokia, che secondo la casa di Mountain View, Microsoft e Nokia abbiano organizzato un’acquisizione di brevetti atta per mettere in difficoltà la diffusione di Android.
Cercando di semplificare il più possibile dobbiamo partire da Settembre dell'anno scorso quando la Mosaid acqusì una serie di brevetti di Nokia e anche in parte anche Microsoft.Questa mossa avrebbe portato secondo la denuncia di Google, ad un progressivo aumento dei costi dei brevetti in possesso della Mosaid.
Così Microsoft e Nokia avrebbe dovuto per forza alzare i prezzi dei dispositivi e accessori. La conseguenza è che Android avrebbe alzato anche lei il prezzo dei sistemi, e quindi un miglioramento da parte dei Tablet di Nokia e Microsoft.
A questo punto la “patata bollente” passa nelle mani dell’Antitrust dell’Unione Europea, che però difficilmente si esprimerà nel giro di poco tempo.
È e a un po' di tempo che Google, la Microsoft e Nokia continuano a scontrarsi per solo business. Alla fine Google si è stufata e ha deciso (1 giorno fà) di cominciare ufficialmente e letteralmente la battaglia a Microsoft e Nokia, che secondo la casa di Mountain View, Microsoft e Nokia abbiano organizzato un’acquisizione di brevetti atta per mettere in difficoltà la diffusione di Android.
Cercando di semplificare il più possibile dobbiamo partire da Settembre dell'anno scorso quando la Mosaid acqusì una serie di brevetti di Nokia e anche in parte anche Microsoft.Questa mossa avrebbe portato secondo la denuncia di Google, ad un progressivo aumento dei costi dei brevetti in possesso della Mosaid.
Così Microsoft e Nokia avrebbe dovuto per forza alzare i prezzi dei dispositivi e accessori. La conseguenza è che Android avrebbe alzato anche lei il prezzo dei sistemi, e quindi un miglioramento da parte dei Tablet di Nokia e Microsoft.
A questo punto la “patata bollente” passa nelle mani dell’Antitrust dell’Unione Europea, che però difficilmente si esprimerà nel giro di poco tempo.